Ecco che in occasione del 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione, esce al cinema un film che vuole colmare le lacune relative alle storie delle donne della Resistenza Italiana. Libere è il lungometraggio di Rossella Schillaci che ha deciso di raccontarci chi erano le partigiane, ricostruendo anni di lotta con il montaggio di immagini e audio originali di archivio.
Tra le donne della Resistenza intervistate ricordiamo Joyce Lussu, Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra e Giuliana Gadola Beltrami. Proprio quest’ultima afferma:
[quote layout=”big”]Il femminismo è nato nella Resistenza.[/quote]
Nel 1965, in occasione di un convegno del Comitato di Liberazione Nazionale, Ada Gobetti chiese che venisse fatta luce sul contributo delle donne nella guerra di liberazione. 50 anni dopo Rossella Schillaci segue quel suggerimento, facendo parlare le staffette partigiane che volevano cambiare il mondo, combattendo fianco a fianco con gli uomini sulle montagne, non solo per cacciare il nemico, ma anche per ritagliarsi un ruolo importante nella società.
Ma il loro sogno svanì nel dopoguerra, quando le loro aspettative di essere finalmente libere vennero disilluse: se l’Italia venne liberata, non lo stesse venne fatto per le donne. Per l’emancipazione femminile ancora non c’era spazio. E nonostante le lotte femministe per la parità di diritti, ancora oggi la strada da percorrere è ancora lunga, anche se è stata tracciata moltissimo tempo fa, nel documento programmatico delle partigiane.
Nell’ultimo punto del Programma dei Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della Libertà si legge:
[quote layout=”big”]Le donne di ogni fede religiosa, tendenza politica, donne senza partito chiedono la possibilità di accedere a qualsiasi impiego. Unico criterio: il merito.[/quote]
Se ci pensate, è quello che chiediamo ancora oggi: è la guerra è finita più di 70 anni fa!
Via | L’Espresso
Riproduzione riservata © 2024 - PB