In Islanda la parità dei sessi è realtà, merito di una legge che ha stabilito che uomini e donne devono avere lo stesso trattamento salariale per pari mansioni sul posto di lavoro. Annunciata l’8 marzo, giorno della Festa della Donna, la legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e prevede che i titolari di aziende con almeno 25 dipendenti debbano garantire a tutti pari retribuzione, indipendentemente da sesso, nazionalità o origine etnica.

La legge fa parte del programma dello stato nordico che entro il 2022 vuole estirpare il gap retributivo di genere: secondo l’Organizzazione Mondiale del Lavoro il gender gap richiederebbe almeno 70 anni per estinguersi.

Thorsteinn Viglundsson, ministro dell’Uguaglianza e degli Affari sociali, afferma che è arrivato il “momento giusto per fare qualcosa di radicale”, perché “i diritti umani sono diritti uguali per tutti”.

[quote layout=”big”]Dobbiamo fare in modo che gli uomini e le donne godano di pari opportunità sul luogo di lavoro. È nostra responsabilità adottare ogni misura per raggiungere questo obiettivo.[/quote]

A Ottobre le donne islandesi avevano smesso di lavorare scendendo in piazza per protestare contro la disparità di trattamento, in un paese che per 8 anni è stato classificato come il migliore al mondo per l’uguaglianza di genere dal World Economic Forum. Eppure le donne islandesi, fino a oggi, hanno guadagnato dal 14 al 18% in meno rispetto agli uomini!

Via | Corriere

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ultimo aggiornamento: 30-03-2017