La violenza sulle donne è una piaga “trasversale” e pervasiva, nel senso che la ritroviamo, più o meno “occultata”, in tutte le società del mondo, persino in quelle più evolute, e nel senso che si esprime in modi molto diversi tra di loro. Non esiste solo la prevaricazione fisica, esiste anche il “femminicidio” ideologico, e quello strumentale, che serve per far “vendere” un prodotto.

Parliamo della pubblicità, di quegli spot in cui la figura femminile viene usata in modo distorto, presentata come oggetto sessuale o, addirittura, come corpo morto da eliminare.

E’ il caso, sicuramente ricorderete, di una pubblicità comparsa qualche tempo fa in cui per reclamizzare uno strofinaccio, si mostrava un giovane uomo che, con tutta evidenza, aveva appena ucciso una donna, il cui cadavere si intuiva come ancora “caldo”, giusto da rimuovere dal luogo del delitto (il letto matrimoniale). Non a caso, lo slogan dello spot diceva: “Elimina tutte le tracce”… con quale miglior mezzo di uno straccio miracoloso? I manifesti ideati dall’agenzia pubblicitaria Clendy di Casoria (Napoli), aveva suscitato (come è ovvio), un vespaio di polemiche e un’interrogazione parlamentare che chiedeva la rimozione dei manifesti choc che tappezzavano la città di Napoli per “istigazione al femminicidio”. L’allora ministra Elsa Fornero (Welfare e Pari Opportunità), si era espressa a proposito dei cartelloni ideati dalla Clendy affermando:

Pubblicità siffatte, che prendono spunto dal drammatico fenomeno del “femminicidio”, oltre a svilire l’immagine e la dignità della donna, istigano ad ingiustificati e gravissimi comportamenti violenti

L’agenzia pubblicitaria aveva provato a rilanciare al mittente le accuse, sostenendo che esisteva una analoga pubblicità all’inverso (con la donna assassina), ma non era in alcun modo riuscita a giustificare un messaggio pubblicitario a a tal punto disonesto e violento. Ecco che, adesso, la Clendy “corregge” il tiro ritoccando il manifesto. Nei nuovi cartelloni la giovane donna che giace sul letto non è morta, ma solo priva di sensi… ubriaca, in poche parole. Il suo fidanzato deve perciò semplicemente eliminare le tracce di una notte brava ad alto tasso alcolico. Non un messaggio da pubblicità progresso, ma certo più politicamente corretto. Così spiega “il ritocchino” Stefano Antonelli,chief communication officier dell’azienda:

Abbiamo realizzato la seconda campagna per chiarire la prima su cui c’era stato forte clamore e accanimento mediatico, delle traduzioni forti del concetto. Perciò abbiamo sottolineato il contesto di un party, di festeggiamenti

Insomma, quelli della Clendy ci hanno dato il “contentino”. Complimenti, chissà quanti strofinacci faranno vendere…

Foto| di Jo Naylor per Flickr

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ultimo aggiornamento: 28-04-2013