Il termine patchwork, ormai entrato nel gergo comune anche del nostro paese, pur derivando dalla lingua inglese, tradotto letteralmente ci spiega alla perfezione in cosa consiste questa tecnica: la parola inglese “patchwork” significa, infatti, “lavoro con le pezze“. E non è altro che questo: cucire insieme diverse parti di tessuto per ottenere un oggetto per la casa o per la persona.

I lavoretti fai da te al patchwork vanno molto di moda, perché ci permettono di realizzare tantissime creazioni: il patchwork è molto comodo per realizzare trapunte con la tecnica del quilt, ma non mancano oggetti per la cucina come presine, strofinacci e tovaglie, oltre che per la persona, con abiti e accessori come borse e foulard. Non solo patchwork con la stoffa, dal momento che in linea teorica si può fare con tanti materiali.

Esistono vari tipi di patchwork: geometrici, applique e Baltimora, hawaiani, molas (tipici degli indiani di Panama), il patchwork senza ago (una variante che si discosta moltissimo da quella originale, pur mantenendone lo stile e l’effetto finale) e molto altro ancora.

Con le tecniche del patchwork si possono realizzare tantissime cose, grazie ad una tecnica abbastanza antica, dal momento che si fa risalire ai pionieri americani che, per riciclare parti di capi ormai da buttare, realizzavano tante nuove creazioni. Da noi il patchwork è arrivato a metà degli anni novanta. Oggi va molto di moda anche nel nostro paese: sicuramente un hobby molto interessante e non troppo complicato, che ci permette anche di risparmiare un po’ riciclando vecchi pezzi di stoffa.

Foto | da Flickr di candidcrafts

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ultimo aggiornamento: 14-05-2013