La gastrite è un disturbo tanto comune quanto fastidioso, provocato da una infiammazione delle mucose dello stomaco che produce sintomi dolorosi e difficoltà nella digestione. A sua volta, questa condizione viene favorita da fattori organici, ad esempio la presenza del batterio Helicobacter Pylori che invece di starsene tranquillo decide di “attivarsi” e irritare il nostro povero stomaco, oppure da fattori psicosomatici come lo stress.

Gli attacchi di gastrite di cui tra un attimo esamineremo i sintomi principali, possono insorgere all’improvviso ed essere episodici, e allora parleremo di gastrite acuta, oppure manifestarsi con una certa frequenza e allora vorrà dire che la nostra patologia è diventata cronica.

In genere, in questo secondo caso, i sintomi sono più blandi, ma comunque da non sottovalutare. Ecco i principali:

  • Nausea
  • Bruciore e acidità di stomaco
  • Inappetenza (e conseguente dimagrimento)
  • Dolore all’epigastrio (bocca dello stomaco), sia dopo mangiato che a stomaco vuoto
  • Senso di pienezza dopo i pasti
  • Aerofagia
  • Anemia
  • Eruttazioni frequenti, specie dopo aver mangiato

Si tratta di sintomi che se trascurati possono portare a danni anche seri a carico dello stomaco, aumentando, ad esempio, il rischio di ulcere e persino di sviluppare il cancro. Infatti l’irritazione delle pareti gastriche è dovuta ad una iper produzione di succhi digestivi che alla lunga finisce per infiammare le mucose, e quando questa condizione si protrae e a lungo, allora la gastrite si cronicizza. Che cure abbiamo a disposizione per alleviare il nostro disturbo? Innanzi tutto i classici farmaci antiacido che sono venduti in farmacia, molti dei quali da banco. Anche il comune bicarbonato di sodio ha la stessa funzione, ne basta mezzo cucchiaino in un po’ d’acqua. Per ottenere dei risultati che durino nel tempo e aiutino a “sfiammare” le mucose, bisogna partire dall’alimentazione. Ecco i cibi su cui puntare:

  • Pane tostato e fette biscottate (per un po’ lasciate perdere la pizza e il pane appena sfornato o troppo fresco)
  • Pasta, meglio se biologica
  • Riso (sempre bio)
  • Patate, carote, zucchine e altre verdure lessate e condite a crudo
  • Carne bianca e rossa cucinata in modo leggero ma non più di 2-3 volte a settimana
  • Frutta antiacido come banane e mele
  • Olio extravergine d’oliva a crudo

Evitate, invece, i fritti e cibi troppo grassi, la frutta e la verdura acide (fragole, pomodori eccetera), le bevande alcoliche (bevete acqua naturale) e quelle eccitanti, così come tutto ciò che sia troppo caldo o troppo freddo. Insaporite i piatti con spezie digestive come lo zenzero e il finocchio, e se i sintomi perdurano… consultate il medico!

Foto| via Pinterest

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 26-05-2013