Quante volte abbiamo visto i film sulla Principessa Sissi? Intendiamo quelli che avevano per protagonista Romy Schneider e Karlheinz Böhm con la regia di Ernst Marischka. I titoli li ricordate? La Principessa Sissi (1955), Sissi, la giovane imperatrice (1956), Sissi. Il destino di un’imperatrice (1957). Non sono gli unici, certo, ma i più famosi senza dubbio. Quanto c’è di vero, secondo voi, in questi film e quanto invece è reale?

A questa domanda risponde egregiamente il Museo di Sissi (anzi, di Sisi come dicono in Austria) che si trova a Vienna, nel Palazzo Imperiale. Ho avuto la fortuna di visitare il Museo di Sissi con una guida d’eccezione: Olivia Lichtscheidi, curatrice del museo, ha fatto da Cicerone al gruppo di giornalisti e blogger che visitavano Vienna su invito dell’Ente del Turismo Viennese.

Chi era la Principessa Sissi

La principessa Sissi

Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach nacque a Monaco di Baviera il 24 dicembre 1837. A sedici anni accompagnò sua madre e sua sorella maggiore Elena a Bad Ischl per festeggiare il ventitreesimo compleanno dell’imperatore Francesco Giuseppe, suo cugino. L’imperatore si innamorò immediatamente di Sissi, come veniva chiamata, e dopo poche settimane venne annunciato il loro fidanzamento.

La vita di Sissi non fu semplice a corte, anche per via del rigido cerimoniale che regolava tutti gli aspetta della vita dei sovrani.

Il 5 marzo 1855 nacque Sofia la prima figlia di Sissi e Francesco Giuseppe: la piccola, purtroppo, morirà due anni dopo. L’anno successivo vide la luce Rodolfo, che, comunque, non avrà vita lunga: morirà suicida nel 1889.

La vita di Sissi fu un continuo viaggiare, senza sosta, in cerca di qualcosa che le mancava a corte. Non è vero che si vestisse sempre di nero come alcune biografie riportano: sono conservati diversi suoi abiti colorati.

È durante uno di questi viaggi che Sissi muore: il 10 settembre 1898, infatti, l’anarchico italiano Luigi Luccheni la uccide conficcandole una lima appuntita nel cuore. Lì per lì Sissi non se ne rese conto e continuò a camminare ma, giunta sulla nave che l’attendeva, cadde a terra e morì.

La salma venne trasportata a Vienna e sepolta nella Kapuzinergruft (Cripta dei Cappuccini), dove ancora riposa accanto al marito e al figlio.

Sissi, tra mito e realtà

La principessa Sissi tra mito e realtà, a Vienna c'è un museo dedicato a lei

Il museo è allestito in maniera diversa dal solito: non solo un’esposizione di oggetti (ce ne sono circa trecento) ma un percorso che invita a scoprire la personalità di Sissi, imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e di Croazia. Ed è per questo motivo che la prima cosa che si vede entrando nel museo è la maschera funebre di Sissi. Tutti abbiamo in mente una imperatrice giovane e bellissima, ma in pochi ricordiamo che Sissi venne uccisa quando aveva poco più di sessant’anni. Sempre giovane (si sa, le donne non invecchiano mai!) e sempre bella, ma senza dubbio diversa da come le immagini ce l’hanno tramandata. La maschera funebre può aiutare a comprendere un po’ meglio fin da subito, fin dove si è spinto il mito. Si tenga presente, inoltre, che a trent’anni Sissi smise di farsi vedere in pubblico e da allora è rimasta nella memoria collettiva l’idea che l’imperatrice fosse giovane, sempre giovane. Sissi ha giocato bene le sue carte!

Il museo continua con alcuni ritagli di giornali che parlano dell’assassinio di Sissi: cosa curiosa è che i giornalisti del tempo si soffermarono più sul povero imperatore che aveva perso la moglie che non sull’imperatrice uccisa. Solo in un secondo momento i giornali compresero la particolarità della storia che avevano tra le mani e allora iniziarono a scrivere anche di Sissi. E nacque il mito.

Proseguendo nella visita al museo troviamo alcune statue che riproducono le fattezze di Sissi: una in particolare ci permette di capire per bene lo splendore dei suoi capelli che erano lunghi fino alle caviglie. Sono stati fatti dei calcoli e si è visto che la capigliatura di Sissi pesava ben quattro chili, ragion per cui l’imperatrice assumeva un’andatura particolare.

Gli oggetti esposti nel museo

Il museo della principessa Sissi a Vienna

Nel museo dedicato a Sissi troviamo moltissimi oggetti che le appartenevano: parasole, ventagli, guanti; ma anche le sue ricette di bellezza, la ricostruzione di alcuni suoi abiti, le poesie che scriveva; infine troviamo la lima che venne usata per ucciderla. Gli oggetti esposti cambiano ciclicamente perché il museo non è molto grande e pertanto non può contenere tutto quello che c’è nel deposito. Nel periodo natalizio, comunque, viene sempre esposta la veste battesimale di Sissi e un suo dentino da latte.

Non mancano, naturalmente, i gioielli dell’imperatrice e i suoi ritratti più celebri. Bella la ricostruzione di una parte della lussuosa carrozza salone di corte che Sissi usava per i suoi innumerevoli viaggi.

Il Museo di Sissi termina con il vestito che l’imperatrice indossava quando venne uccisa.

L’ultima stanza si apre sugli appartamenti imperiali, le camere in cui abitarono l’imperatore Francesco Giuseppe e sua moglie. Tra tutte le sale c’è da notare quella in cui Sissi si prendeva cura di sé (aveva un vero e proprio culto della bellezza): oltre due ore occorrevano per farsi pettinare i capelli e per sgranchirsi le gambe nella stessa sala della toelettatura troviamo degli attrezzi da ginnastica che venivano usati dall’imperatrice vestita di tutto punto!

Foto | Copyright Schloss Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H. / Edgar Knaack (foto 1); Louis Lammerhuber (foto 2). Si ringrazia Isabella Rauter

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ultimo aggiornamento: 19-06-2013