L’epatite virale è un’infezione causata da un virus, che colpisce il fegato e che ha una maggiore incidenza sulla popolazione in maniera diversa a seconda della tipologia di epatite. Esistono, infatti diverse forme di questa patologia: l’epatite A, causata dal virus A, l’epatite B, provocata dal virus B, l’epatite C, provocata dal virus C, l’epatite D o Delta, l’epatite E e l’epatite G.

L’epatite A, che si trasmette per via oro-fecale, è frequente in forme asintomatiche, soprattutto nei bambini e durante epidemie. Ci sono casi più gravi che possono risultare fatali: la malattia, che dura 1-2 settimane, si presenta con febbre, malessere, nausea, dolori addominali, ittero. In Italia esiste un vaccino.

L’epatite B si presenta con disturbi addominali, nausea, vomito, ittero, febbre bassa: la trasmissione avviene attraverso il sague. Esiste un vaccino di lunga durata che in Italia è obbligatorio.

L’epatite C è spesso asintomatica, ma può presentare dolori muscolari, nausea, vomito, febbre, dolori addominali, ittero: raramente si ha un decorso fulminante fatale. Non esiste un vaccino.

L’epatite D ha un decorso più severo delle altre, mentre l’epatite E causa spesso ittero.

Infine, per quello che riguarda la terapia, trattandosi di un’infezione virale la cura è solo di sostegno, per poter alleviare un po’ i sintomi e anche per aiutare il fegato a ristabilirsi. Il paziente deve stare a riposo per alcune settimane. Le forme croniche, invece, vengono trattate con farmaci dopo aver eseguito una biopsia epatica.

Foto | da Flickr di aaet

Via | Salute

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ultimo aggiornamento: 27-06-2013