Le posizioni del parto

Il parto è la fase conclusiva della gravidanza, quella in cui il bambino è ormai abbastanza grande e formato per venire al mondo, staccandosi dal corpo materno. Si tratta di un momento delicato, un’esperienza estrema per la mamma e per il feto, straordinario sia dal punto di vista fisico che emotivo.

Il parto naturale, spontaneo e vaginale, è perciò atteso e temuto dalla donna, e i nove mesi di gravidanza servono appunto anche per prepararsi al grande evento. I corsi pre parto, organizzati dagli stessi reparti di maternità degli ospedali e in genere consigliati dal sesto mese di gestazione, forniscono tutte le informazioni utili sul parto, su come avviene e sulle diverse fasi che precedono la nascita del bambino, corredate dai consigli su come affrontarle.

Ogni donna è diversa, e ogni parto è un evento a sé stante, ma soprattutto il primo è sempre fonte di preoccupazione per la futura mamma, che ha bisogno di accumulare quante più nozioni possibile su come gestire questo momento, anche per trovare rassicurazioni alle sue naturali paure. A tal proposito, è importante sapere che per facilitare il travaglio e alleviare il dolore, esistono delle posizioni consigliate, che la donna può assumere nelle diverse fasi. Vediamole tutte.

Durante la fase preparatoria, prima di entrare in sala parto, la donna è libera di camminare e muoversi per gestire meglio le fitte delle contrazioni, ma è soprattutto il momento del travaglio quello in cui è particolarmente importante facilitare la fase espulsiva cercando la posizione ideale per sopportare meglio il dolore e agevolare la fuoriuscita della testa del bimbo. Se, perciò, la situazione lo consente, la partoriente può provare e scegliere le seguenti opzioni:

  • Carponi: posizione perfetta per allargare il bacino e spingere il bambino a sistemarsi a testa in giù
  • Genupettorale: è una posizione che le donne cercano spontaneamente perché alleggerisce il dolore e ridurre anche il rischio di emorroidi. Prevede una posizione sulle ginocchia con il busto inclinato e i gomiti poggiati a terra
  • Accovacciata: decisamente la più naturale, la più antica, la più adatta a facilitare la fuoriuscita del bimbo. Inoltre aumenta il diametro del bacino
  • In piedi con le ginocchia leggermente flesse: molte donne sentono di riuscire meglio a gestire il travaglio rimanendo in piedi, anche in questo caso il parto è facilitato

Purtroppo non tutti i punti nascita e non tutte le sale parto sono grandi a sufficienza per permettere alla donna di scegliere la posizione che preferisce per partorire, perciò se il parto da supine è decisamente quello meno consigliato e naturale, spesso resta l’unica soluzione possibile. Tuttavia, se partorite in casa o se le condizioni lo permettono, sentitevi libere di provare le diverse posizioni che abbiamo elencato fino a trovare quella ideale per voi e per il vostro bambino.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 28-06-2013