Si chiama Sahar Gul ed è una delle tante spose bambine afgane che vengono sfruttate, picchiate e fatte prostituire. Questa giovane 15enne, lo scorso anno, è stata pestata a morte dal marito perché lei non voleva prostituirsi, è arrivata in condizioni disastrose nell’ospedale di Kabul: occhi gonfi, collo tumefatto,unghie strappate, un orecchio bruciato e le mani piene di croste, un fisico talmente debilitato da aver bisogno di una sedia a rotelle.

Sahar Gul è stata data in sposa al soldato Gulam Sakhi che, insieme alla famiglia, ha reso la sua vita un vero inferno, dopo i primi quattro mesi di matrimonio e torture questa ragazzina era riuscita a scappare, ha chiesto aiuto ai vicini che hanno contattato la polizia di Puli Khumri, che l’hanno riportata a casa facendosi promettere dalla famiglia di non picchiarla più… Il marito si è vendicato in modo ancora più aggressivo, Sahar è stata rinchiusa dentro un seminterrato dove è stata picchiata e torturata per altri tre mesi. Casualmente un giorno, un parente lontano è arrivato nel paese e resosi conto della situazione ha denunciato marito e familiari ed ha fatto scoppiare lo scandalo.

La foto e la storia Sahar Gul hanno fatto il giro del mondo, questa coraggiosa 15enne è diventata il simbolo dei diritti umani in Afghanistan. A maggio 2012 la famiglia e il marito erano stati messi agli arresti e condannati a 10 anni di reclusione. Sahar Gul è stata trasferita in un rifugio per donne a Kabul, in Afghanistan dove tenta di riprendersi dalle violenze subite.

Proprio oggi, sono stati liberati gli aggressori della sposa bambina per mancanza di prove, all’interno di un tribunale praticamente vuoto. L’avvocato di Sahar Gul ha dichiarato

: ”In Afghanistan la giustizia è un fallimento sistematico. Al centro c’è soltanto la corruzione, non so come sia possibile giustificare quanto è stato fatto a questa bambina”.

L’aspetto più triste è che i conservatori del paese afghano stanno tentando di introdurre piccole modifiche nel codice penale che porterebbero all’annullamento di tutti i casi di violenza perchè vogliono fare in modo che i parenti non possano essere sentiti come testimoni. Speriamo che in qualche modo si riesca a fare giustizia per Sahar Gul e per tutte le altre donne i cui diritti sono calpestati tutti i giorni e in ogni cosa.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 12-07-2013