L’acquisto della casa in comunione dei beni, come ogni scelta, può avere dei vantaggi e degli svantaggi. Il regime patrimoniale deve essere scelto al momento del matrimonio, sia se vi sposate con rito religioso sia se, invece, avete scelto un rito civile. Quando non si sceglie nulla, in automatico il regime imposto è quello della comunione dei beni. E’ importante sapere che il regime patrimoniale potrà essere cambiato in ogni momento.

Se scegliete la comunione dei beni dovrete sapere che tutti i beni acquistato dopo il matrimonio appartengono ad entrambi i coniugi, anche se acquistati separatamente. Di proprietà comune saranno anche i rendimenti, le aziende gestite da entrambi con i suoi utili, mentre sono esclusi tutti i beni di cui si era titolari prima del matrimonio, i beni ottenuti per successione o donazione, i beni personali o che servono per lavorare, i risarcimenti dei danni.

In questo modo, dunque, tutto quello che si acquista dopo il matrimonio è di proprietà di entrambi. Tra questi rientra anche la casa acquistata insieme dopo il matrimonio, che diventa di proprietà di entrambi. Se si sceglie la comunione dei beni e si acquista una prima casa, sono tantissime le agevolazioni che si possono avere e i mutui a tasso vantaggioso proposti dalle banche.

Altri vantaggi sono rappresentati dal fatto che le spese, gli oneri, i doveri e i diritti vengono ripartiti in due persone e non devono essere affrontati da soli, in caso di acquisto di casa in comunione dei beni. Ma, come in ogni cosa, ci sono anche i contro.

Molte coppie non optano per la comunione dei beni per paura di non sapere a chi affidare la casa dopo un’eventuale separazione. Solitamente la casa va venduta e i ricavati divisi equalmente in due, ma se ci sono dei bambini solitamente la casa resta a chi se ne occupa, che nella maggior parte dei casi è la mamma.

Via | lefunkymamas

Foto | da Flickr di tornatore

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ultimo aggiornamento: 05-08-2013