Forse non tutti sanno che a voler essere pignoli fra latte di mandorla e orzata di mandorle c’è una sottile differenza data dall’utilizzo di aromi naturali piuttosto che di mandorle vere e proprie. In verità questa sottigliezza è quasi in disuso e le due versioni artigianali del prodotto hanno praticamente il medesimo procedimento. Vediamo quindi come fare questo gradevole sciroppo molto richiesto in estate.

Per circa mezzo litro di prodotto servono: 200gr di mandorle dolci pelate, una decina di mandorle amare pelate, 800gr di zucchero semolato, 600ml di acqua, 2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio.

Per rendere le mandorle più “inclini” alle successive operazioni lasciate entrambe le varietà a mollo in acqua per una notte. Il giorno dopo asciugatele, mettetele nel mixer e frullate, versando di tanto in tanto l’acqua di fiori di arancio. Alla fine dovrete ottenere un composto piuttosto omogeneo ma tritato non finemente.

Travasate il tutto in un canovaccio e filtrate il latte così ottenuto in una ciotola, dopo di che mettete a bagno la pasta di mandorle in un terzo dell’acqua, rimestate e filtrate ancora col canovaccio. Continuate così fino a che non avrete esaurito l’acqua.

Prendete il latte di mandorla derivato dai vari filtraggi e versatelo in un pentolino con lo zucchero. Fate bollire a fuoco medio per un quarto d’ora fino a che la consistenza da liquida non sarà diventata lievemente più sciropposa. Fate freddare, versate in una bottiglia di vetro e poi conservate in frigorifero fino al momento di servire semplice, con ghiaccio, col caffè o con gli alcolici.

Per le golose diciamo che l’acqua minerale usata per la ricetta può anche essere aromatizzata con poche gocce di estratto di vaniglia. L’orzata di mandorle è già dolce di suo, ma se amate i sapori forti potete anche provare questa opzione profumatissima. Divina.

Foto | da Flickr di PincasPhoto

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ultimo aggiornamento: 14-08-2013