L’orticaria da freddo altro non è che una allergia della pelle al freddo. si tratta di un disturbo cutaneo che può essere più o meno grave, ma nei casi più severi può portare a shock anafilattico con rischio di morte esattamente come qualunque altra forma allergica.
In genere, però, i sintomi sono piuttosto di tipo estetico, con formazione di pomfi arrossati, gonfiore delle parti esposte al freddo (ad esempio le mani, la bocca e tutto il viso) e formazione di edemi che durano circa mezzora.

In particolare queste reazioni si possono manifestare quando si mangi un cibo molto freddo o ghiacciato, e in questo caso a gonfiarsi saranno le mucose del cavo orale e le labbra, quando si tenga in mano o si tocchi qualcosa di congelato, quando ci si esponga senza adeguata protezione (indumenti coprenti e caldi) al vento e all’umidità tipici della stagione invernale. La neve e la pioggia ghiacciate, naturalmente, possono scatenare reazioni di orticaria importanti, Ma il rischio maggiore lo si corre con i bagni in acqua fredda, perché in questo caso le persone allergiche possono avere uno shock che si manifesta con questi sintomi:

  • Improvviso e repentino gonfiore degli arti e del tronco
  • Svenimento (collasso)
  • Tachicardia
  • Brividi
  • Difficoltà respiratorie con edema della gola

Se la persona non risponde ai soccorsi neppure se esposta a fonti di calore, meglio recarsi subito al pronto soccorso. Come per tutti i casi di allergie importanti, infatti, la prima cura è la somministrazione di antistaminici per bloccare la reazione immunitaria incontrollata. Chi sospetti di soffrire di orticaria da freddo può giungere ad una auto-diagnosi sottoponendosi ad un piccolo test casalingo. Basterà appoggiare sulla pelle un cubetto di ghiaccio per un paio di minuti.

Se si è allergici, una volta rimosso il cubetto di ghiaccio sulla cute apparirà una sorta di alveare di pomfi arrossati. A questo punto, per avere la certezza di soffrire di orticaria da freddo, ci si dovrà sottoporre ai test allergologici tradizionali e un consulto dal dermatologo. Non esiste una cura definitiva per questa particolare forma allergica della pelle, anche se a volte regredisce con l’età spontaneamente.

In fase acuta si possono assumere farmaci antiallergici e cercare di prevenire le occasioni di contatto con fonti fredde. In inverno, quindi, meglio evitare di uscire nelle ore in cui il freddo sia più intenso, coprirsi in modo massiccio e non praticare sport che prevedano il contatto con l’acqua o un allenamento all’aperto con ogni temperatura. Anche le bevande e i cibi dovranno sempre essere assunti almeno tiepidi o a temperatura ambiente.

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ultimo aggiornamento: 25-08-2013