L’esofagite è un’infiammazione delle mucose dell’esofago che può avere diverse cause. Ad esempio, all’origine ci può essere l’azione infettiva di virus o batteri, oppure della Candida albicans, lo stesso fungo che provoca la fastidiosa micosi vaginale così comune tra le donne in età fertile.
Altre possibili cause dall’esofagite possono essere le allergie alimentari (in questi casi si parla di esofagite eosinofila), l’abuso di farmaci irritanti e soprattutto il rigurgito di alimenti acidi che dallo stomaco “refluiscono” verso l’esofago a causa di un cattivo funzionamento della piccola valvola che lo separa dallo stomaco.

Il reflusso gastroesofageo, così si chiama questo fenomeno piuttosto comune, è infatti una delle più diffuse patologie infiammatorie all’origine dell’esofagite, che infatti viene chiamata da reflusso o peptica. Il contatto continuo con gli acidi gastrici, infatti, finisce per irritare le mucose dell’esofago, che sono più delicate di quello dello stomaco (non dovendo digerire i cibi) e quindi per provocare l’infiammazione.

Questa, a sua volta, può essere associata a ernia iatale (quando una piccola porzione di stomaco “scivola” in altro verso la cavità toracica), a gastrite o ulcera peptica.
In ogni caso, i sintomi dell’esofagite sono:

  • Disfagia (difficoltà a deglutire)
  • Odinofagia (dolore e sensazione di bruciore durante la deglutizione)
  • Dolore toracico che si irradia nella regione retrosternale
  • Dolore alla bocca dello stomaco
  • Difficoltà digestive
  • Nausea
  • Inappetenza
  • Rigurgiti acidi
  • Rigurgiti di saliva

Come si cura l’esofagite? Dipende dalle cause. Se, infatti, all’origine c’è un’infezione di natura virale, batterica o fungina, si dovranno assumere i farmaci adatti, antibiotici (per l’infezione batterica), o antimicotici (per l’infezione fungina). Se, però, il problema è piuttosto di natura gastrica, e quindi parliamo di reflusso, bisognerà agire sullo stile di vita e sul tipo di alimentazione.

Smettere di fumare, evitare le bevande alcoliche e i cibi troppo grassi, i fritti e tutto ciò che provochi una iper produzione di succhi gastrici come il cioccolato o il caffè è il primo passo. Anche i farmaci a base di acido acetilsalicilico (come la comune aspirina) sono da sospendere. Per combattere la gastrite da reflusso e alleviare i suo sintomi, si possono anche assumere, dopo mangiato, dei farmaci anti acido, ma solo per brevi periodi, perché alla lunga potrebbero favorire il disturbo anziché curarlo.

In casi estremi, soprattutto quando l’esofagite sia provocata anche da ernia iatale (o diaframmatica), si può risolvere il problema per via chirurgica. In ogni caso, qualunque sia la causa dell’infiammazione delle mucose esofagee, non va mai trascurata, perché alla lunga potrebbe degenerare in patologie ben più gravi tra cui il cancro dell’esofago.

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ultimo aggiornamento: 27-08-2013