L’ipertensione polmonare è un’affezione che coinvolge il cuore e che va tenuta sotto controllo con opportune terapie farmacologiche. Quali sono le cause di questo disturbo circolatorio?
In pratica si verifica un restringimento della arterie polmonari che provoca un rallentamento della circolazione in questi organi della respirazione.

Per questo motivo il ventricolo destro del muscolo cardiaco è costretto ad un “superlavoro” per pompare abbastanza sangue da permettere ai polmoni di svolgere le loro funzioni e quindi la conseguenza è un aumento della pressione associato ad ingrossamento del ventricolo.

Non ci si ammala di ipertensione polmonare per caso, esistono dei fattori di rischio. In primis ne è soggetto chi soffra di apnee notturne, chi abbia avuto malattie polmonari importanti o chi, infine, abbia già una cardiopatia congenita. L’ipertensione polmonare porta, dunque, a un indebolimento del cuore, per questo è importante correre ai ripari una volta che si sia scoperto questo disturbo. La strategia per ridurre il carico del cuore e ripristinare la circolazione arteriosa polmonare è duplice.

Da un lato si agisce sullo stile di vita. Chi soffra di questa affezione deve necessariamente smettere di fumare, evitare sforzi fisici e quindi, se svolge una professione che li richieda, fare domanda di esonero, farsi spostare di mansione o chiedere l’indennità, ed evitare di recarsi il luoghi elevati, ad esempio in montagna. Inoltre è consigliato sottoporsi ogni anno al vaccino antinfluenzale.

Tuttavia, la cura per l’ipertensione polmonare è soprattutto basata sulla somministrazione di farmaci che mirano ad attenuare i sintomi e a migliorare la qualità di vita di chi ne soffra. Ai medicinali specifici si associano anche farmaci per la fluidificazione del sangue, ovvero anticoagulanti, che quindi riducano il rischio di formazione di trombi nei vasi degli arti inferiori e nelle arterie polmonari.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 04-09-2013