La dieta post Tisanoreica scatta non appena siamo riusciti a perdere i chili di troppo che volevamo smaltire seguendo a puntino il regime ipocalorico, iperproteico e fitoterapico progettato da Gianluca Mech.
Chi abbia ottenuto ottimi risultati, in termini di chili e di cm persi, con la Tisanoreica, ha come primo obiettivo, una volta concluso il programma completo, quello di non riprendere il peso perso.

Infatti dimagrire con questo regime alimentare è davvero molto facile per tutti. Come forse saprete Gianluca Mech ha creato un programma dietetico basato sull’assunzione di decotti a base di erbe che depurano l’organismo e drenano i liquidi, e pasti sostitutivi (sempre a marchio Tisanoreica) prevalentemente proteici. In questo modo si innesca, nell’organismo, un processo biochimico chiamato chetosi, che porta a bruciare i grassi accumulati.

Una volta perso il peso in più e ritrovata la linea, però, è bene cominciare subito a reintegrare gli alimenti che durante la fase più rigida della dieta erano stati del tutto eliminati, come i carboidrati, ad esempio, contenuti nei cereali ma anche nella frutta. Il rischio, altrimenti, è quello di ritrovarsi con problemi di salute a carico dei reni e della circolazione. Naturalmente Gianluca Mech ha messo a punto anche una dieta post Tisanoreica, anzi, in realtà ne propone due, a seconda delle nostre esigenze.

Una delle due opzioni è quella di seguire una Tisanoreica a vita, in cui, oltre all’introduzione di alimenti prima proibiti, si deve continuare ad assumere i preparati Tisanoreica per il mantenimento. Altrimenti, la seconda soluzione (forse la migliore, anche dal punto di vista economico), è quella di seguire una dieta mediterranea light. Cosa significa?

Che i carboidrati da inserire nella propria alimentazione quotidiana dovranno essere necessariamente a basso indice glicemico, quindi meglio i cereali integrali di quelli raffinati, pochi dolci, frutta non troppo zuccherina ed evitare gli accumuli di amidacei, come pasta e patate, ad esempio. Occhio anche ai condimenti e alle porzioni, e per ridurre l’impatto glicemico di carboidrati come pasta o riso, meglio associarli ad una fonte proteica, ad esempio un piatto di spaghetti con sugo di pesce. Tutto chiaro?

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ultimo aggiornamento: 11-09-2013