Si sente parlare sempre più insistentemente di cellule staminali e cure per gravi malattie. Sebbene il metodo Stamina sia stato “bocciato” dalla comunità medico-scientifica internazionale in quanto protocollo che non offre alcuna garanzia di miglioramento per i pazienti, tuttavia questo non toglie che nel futuro della Medicina le terapie a base di staminali avranno un ruolo sempre più cruciale.

Ma esattamente cosa sono, dove si trovano e a cosa servono queste cellule che tutti noi possediamo? Premettiamo che ogni organo e tessuto del nostro corpo è costituito da cellule unite e coese tra di loro, le quali, a seconda dell’area del corpo in cui si trovano e dell’apparato che vanno a formare, hanno un ruolo, una forma e funzioni biologiche diverse.

Esistono, però, anche delle cellule cosiddette indifferenziate, in grado di trasformarsi potenzialmente in tutte, o in alcune, cellule specializzate del corpo. Cellule del sangue, cellule delle ossa, cellule neuronali e via discorrendo. Sono le staminali. Come si può intuire, avere queste cellule a disposizione significa poterle “usare”, almeno a livello teorico, per ricostruire, sostituire, affiancare cellule distrutte, in aree del corpo colpite da patologie. Un esempio tra tutti i neuroni del cervello che muoiono a seguito di malattie degenerative del sistema nervoso come l’Alzheimer. Le staminali si dividono in tre sottogruppi:

  • Totipotenti: in grado di trasformarsi in qualunque cellula del corpo
  • Pluripotenti: in grado di trasformarsi solo in alcune specifiche cellule
  • Unipotenti: in grado di trasformarsi in un solo tipo di cellule specializzate

Le cellule staminali totipotenti le troviamo nel cordone ombelicale dei neonati (che infatti le mamme possono donare e far conservare in apposite banche) e negli embrioni, che però, per ragioni di carattere etico, nel nostro Paese non si possono utilizzare. Secondo recenti studi, staminali si trovano anche nel latte materno, nel liquido amniotico e nella placenta. Staminali le troviamo anche nel nostro corpo, ad esempio in alcune parti del cervello, nel midollo osseo, nel derma (lo strato di interno della pelle), nella polpa dei denti.

Attualmente le cellule staminali vengono largamente utilizzate per curare le malattie del sangue, ad esempio le varie forme di leucemia acuta. In questo caso si individua un donatore compatibile che attraverso un semplice prelievo dona una parte del suo midollo osseo e delle cellule staminali contenute per il trapianto. Questo intervento non crea nessun problema nel donatore, dal momento che il midollo spinale si riforma subito, ma può salvare la vita ad una persona malata.

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ultimo aggiornamento: 15-09-2013