Il dosaggio ematico della proteina C reattiva (PCR) nei bambini è molto utile per determinare l’origine (virale o batterica), di una febbre che non passa. Infatti il valore di questa macro molecola nel sangue si innalza quando nel corpo si sia innescato un processo di flogosi, ovvero di infiammazione.
Nei bambini , soprattutto nei neonati dai 3 mesi ai 36, la proteina C reattiva aumenta in modo immediato la sua concentrazione a livello ematico nei casi di infezioni, ad esempio alle vie respiratorie o se il piccolo sta covando un’appendicite, ma cala immediatamente non appena l’infiammazione sia scemata.

Come interpretare i valori dei test ematici di laboratorio? Ecco una piccola tabella utile per orientarsi:

  • Proteina C reattiva inferiore ai 10 mg/L: tutto nella norma
  • Proteina C reattiva tra i 10 e i 25 mg/L: potrebbe indicare una piccola infezione batterica in fase iniziale, ma non sono comunque valori significativi
  • Proteina C reattiva tra i 25 e i 50 mg/L: potrebbe esserci un’infezione da determinare se virale o batterica
  • Proteina C reattiva tra i 50 e i 100 mg/L: c’è un’infezione, più probabilmente di origine batterica
  • Proteina C reattiva oltre i 100 mg/L: certa infezione batterica

In buona sostanza un’oscillazione tra i 50 e i 60 mg/L già permette al medico di definire la natura infettiva della febbre del bambino, soprattutto se parliamo di una malattia delle vie respiratorie come faringite, bronchite o polmonite. La PCR può avere valori ematici elevati, come anticipato, anche se il bimbo soffre di appendicite, di una malattia esantematica, se ha contratto una qualunque infezione da Adenovirus o da Herpes virus, tra cui la mononucleosi.

In un bimbo di pochi mesi è importante monitorare i livelli di PCR con test progressivi (a distanza di poche ore) perché possono fornire al pediatra un quadro più chiaro delle condizioni di salute del piccolo in presenza di febbre alta. Tuttavia, c’è un’altra condizione che si associa a valori elevati di proteina C reattiva: l‘obesità infantile.

Diverse ricerche hanno dimostrato che i bimbi obesi o sovrappeso tra i 3 e i 5 anni mostravano alti livelli di proteina C reattiva, una condizione pre patologica che li espone a rischi superiori di ammalarsi di cuore. Fortunatamente quella pediatrica è un’età in cui è possibile intervenire efficacemente modificando l’alimentazione del bambino e il suo stile di vita, in modo da invertire questo processo per proteggere la sua salute futura.

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ultimo aggiornamento: 15-10-2013