Non solo tradimenti, litigi sull’educazione dei figli e fine della passione possono minare il rapporto di coppia. Ci pensa anche la diversità politica, così come è accaduto per la ministra italiana Cecile Kyenge e il marito Domenico Grispino, molto vicini al divorzio. Tutto sarebbe nato da un’intervista dell’uomo al giornale Libero, in cui sciorina la sua poca simpatia per il Partito Democratico e le scelte politiche della moglie.

Secondo Grispino, la sua Cecile sarebbe molto condizionata nelle sue decisioni dalle pressioni dei democratici di sinistra. Ed un paio di esempi in tal senso sarebbero la scelta dei collaboratori personali e il sostegno a Matteo Renzi. Inutile dire che la ministra non ha apprezzato queste confidenze di Domenico ai media e gli ha rilanciato la palla sempre a mezzo stampa tramite Vanity Fair.

Dalle pagine della nota rivista di moda, attualità e costume, la Kyenge ha risposto per le rime definendo “menzogne” le parole del marito. All’intervista erano presenti anche le due figlie della coppia che, pur non concordi con l’atteggiamento piccato del padre, hanno preferito non schierarsi apertamente per uno dei due genitori.

Di certo sappiamo che la crisi fra i coniugi Grispino-Kyenge è profonda e sebbene la ministra abbia confessato che il suo matrimonio per adesso resta in piedi, ha anche lasciato intendere che questo Natale la famiglia lo passerà diviso. Poi si vedrà.

A noi esterni comunque resta un dubbio: sarà davvero la diversità di vedute a sfondo politico ad aver minato il benessere della coppia? Facciamo un attimo due riflessioni. La Kyenge e Grispino hanno opinioni e preferenze partitiche differenti sin da quando si sono conosciuti, tanto che lui non ha mai avuto problemi ad ammettere di aver votato qualche volta Lega Nord.

Nel corso degli anni questa tendenza non ha mai trovato un punto d’incontro, ma molto semplicemente la coppia ha deciso di “fare il tifo” per cavalli diversi senza lasciare che la politica potesse dividere l’unione famigliare. Ma poi qualcosa è cambiato, perché Cecile dallo scorso febbraio ha acquisito potere e visibilità, ricoprendo ad aprile la carica di Ministro dell’integrazione sotto la bandiera del Pd.

Di punto in bianco, come succede alla maggior parte di uomini e donne in carriera, la vita e gli equilibri di casa sono cambiati. E probabilmente alla ministra può essere mancato sostegno e appoggio da parte del marito, non convinto o non contento dei cambiamenti (e sicuramente anche investito di nuove responsabilità che prima non aveva). Bisogna anche dire che è molto facile vedere rotture fra coniugi in cui è lei ad avere successo professionale e a portare i pantaloni in casa.

Più difficile è la situazione contraria: per fare la moglie del leader una donna tempera pazienza, disciplina e accoglienza, cercando di alleggerire il marito da tanti pensieri e anzi, svolgendo un ruolo attivo nelle sue campagne elettorali e nella sua vita pubblica. Ma tutte queste doti sono piuttosto rare nei gentlemen, che spesso non vedono di buon occhio la propria donna al comando.

Ora, noi non sappiamo come siano effettivamente andate le cose fra la Kyenge e Grispino, perché come è giusto che sia, molti panni sporchi per ora non sono né lavati né stesi in pubblico. Quello che ci auguriamo è che se davvero le ragioni politiche sono la vera causa della crisi, la situazione possa rientrare dopo Natale. Perché diversità di vedute o meno, ci sono poche buone motivazioni per sfasciare una famiglia.

E votare per un partito diverso non crediamo proprio rientri fra queste.

Via | Gadlerner
Foto | Facebook – Cecile Kyenge Kashetu

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ultimo aggiornamento: 18-12-2013