Il suo nome botanico è Malpighia glabra, ma noi la conosciamo molto più familiarmente come acerola. Assomiglia esteticamente alle nostre ciliegie, ragione che le è valso l’appellativo di “ciliegia delle Indie Occidentali” o anche “ciliegia delle Barbados”, vista la sua crescita spontanea proprio nelle zone più a Nord dell’America centrale. Da noi è ben nota per le sue proprietà benefiche e per il suo largo uso nel periodo invernale grazie al mirabile contenuto di vitamina C che contrasta raffreddori e influenze.

Il suo aspetto minuto infatti non deve trarre in inganno. Rispetto alla comune arancia, che contiene dalle 500 alle 4000 parti per milione, la piccola acerola parte dalle 16.000 fino ad arrivare alle 172.000 ppm (che si traducono in meno di 100mg per la prima e quasi 1700 per la seconda!), risultando uno dei frutti che contiene più vitamina C in assoluto. Inoltre è ricca di vitamina A, vitamine del gruppo B, flavonoidi e sali minerali, diventando davvero preziosa per rinforzare l’organismo contro gli attacchi dei virus ma anche per recuperare più in fretta le forze dopo una malattia.

In particolare gli antociani in essa contenuti fungono da lievi analgesici, riducendo i sintomi tipici del raffreddamento, quali mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e articolari, aiutando anche a ridurre l’infiammo. Il resto degli effetti positivi sul corpo malato è dato dagli antiossidanti che aiutano il recupero fisico, combattono le infiammazioni e i radicali liberi.

Anche contro i disturbi gastrici come dissenteria, stipsi, mal di stomaco, gastrite e anche lievi problemi di fegato, l’acerola è una vera manna. Nei Caraibi e nelle Antille era uso mangiare una porzione di bacche di acerola fresche per combattere dissenterie e stati febbrili. Da noi, dove è più difficile reperire il frutto, si può invece optare per il succo confezionato, purché biologico e per quanto possibile puro.

Bisogna anche dire che molti studi medici hanno dimostrato che l’acido clorogenico contenuto in queste ciliegie ha il potere di abbassare il livello di glucosio nel sangue, dimostrandosi un frutto ideale nella dieta della persona diabetica o con pari problemi di metabolismo degli zuccheri. Ovviamente se si intende fare uso di integratori a base di acerola è sempre necessario il parere medico, onde evitare di sbagliare dosi o di consumare un prodotto non adatto.

Per le nostre fortunate lettrici che hanno in programma un viaggio in Brasile, alle Canarie, ma anche in Texas e Florida, luoghi dove la Malpighia è ormai coltivata, suggeriamo di provare queste bacche asprignole da sole o bollite e dolcificate con un po’ di miele. Come snack sono leggere e fanno anche bene all’organismo. Ottimo, no?

Foto | da Flickr di nilcebravo

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ultimo aggiornamento: 06-01-2014