Le placche alla gola, fastidioso sintomi di infezione orale, possono manifestarsi sulle tonsille, ma in assenza di queste (ad esempio in persone già sottoposte a tonsillectomia), anche sul palato molle, sull’ugola e persino sulla lingua.
Queste placche biancastre (talvolta il loro colore può virare verso il grigio, talaltre piuttosto verso il giallino), sono dolorose, rendono faticosa la deglutizione e sono spesso maleodoranti, e possono, avere essere provocate dall’azione infiammatoria di diversi agenti infettivi, soprattutto virus, batteri e funghi.

Nel caso di una infezione batterica – ad esempio se le placche compaiono associate a faringiti, laringiti o o tracheiti – la causa potrebbe essere un germe specifico, ovvero lo streptococco beta-emolitico di classe A, che colpisce soprattutto i bambini. Per individuarlo basta un semplice test che è il tampone faringeo, e per debellarlo è necessario seguire una terapia antibiotica.

Se, però, le placche alla gola sono provocate piuttosto da un virus (ad esempio in caso di tracheite virale), allora la cura è molto più soft, perché si tratta di patologie che vengono superate dall’organismo senza bisogno di farmaci, solo con tanto riposo a letto e una buona idratazione. In una settimana tutto si risolve.

Naturalmente è molto importante anche disinfettare la gola procedendo a sciacqui con acqua e bicarbonato di sodio o acqua a sale. Esiste anche un’altra possibile causa delle placche alla gola, che non ha origine infettiva: potrebbero “nascondere” piccoli calcoli da rimuovere. Si tratta, però, di una eventualità piuttosto rara. In questi casi le placche appaiono piuttosto come piccole vescicole rigonfie e purulente.

Se l’agente infettivo che provoca l’infiammazione alla gola è però un fungo, o micete, allora la terapia giusta sarà a base di antimicotici ad uso orale e topico. Le placche alla gola ricorrenti possono indicare anche una debolezza del sistema immunitario, che andrà perciò rinforzato con un’alimentazione adeguata in cui siano presenti vitamina C, vitamine del gruppo B, del buon miele lenitivo e probiotici (ad esempio i lattobacilli dello yogurt). La terapia omeopatica per questo fastidioso disturbo prevede poi l’assunzione dei seguenti farmaci:

  • Mercurius solubilis alla 9 CH (5 granuli 2-3 volte al giorno)
  • Belladonna alla 9 CH (5 granuli ogni 2-3 ore, soprattutto indicato quando vi sia anche febbre)

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ultimo aggiornamento: 14-01-2014