Le donne sono particolarmente soggette alle malattie articolari, in particolare a quelle reumatiche. Questo accade per diversi fattori, in primis una certa debolezza fisiologica legata alle fluttuazioni ormonali, ma anche le gravidanza e la maggiore tendenza alla sedentarietà.

Ci sono poi malattie articolari infiammatorie, come l’artrite reumatoide, di origine autoimmune, che sembrano prediligere il sesso femminile soprattutto nella fascia di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Circa 2 terzi delle persone che si ammalano di questo tipo di artrite sono donne.

Senza dubbio questa è la patologia reumatica (con il termine reumatismo si intende qualunque infiammazione dolorosa a carico delle articolazioni) più insidiosa, che se non diagnosticata a curata in tempo può creare vere deformazioni alle ossa (soprattutto delle estremità).

Tuttavia, se individuata per tempo, l’artrite reumatoide si tiene sotto controllo con una terapia farmacologica (i farmaci di fondo o DMARDs, e i farmaci biologici di ultima generazione sono i medicinali più efficaci) e con regolare attività fisica. L’attività fisica è anche alla base della prevenzione e del controllo dell’artrosi, la più diffusa malattia articolare, provocata dal consumo progressivo e irreversibile delle cartilagini articolari che separano le ossa.

Nei casi più seri, l’artrosi (che colpisce soprattutto la cervicale, le spalle e le ginocchia), si può alleviare con infiltrazioni di acido ialuronico e con autotrapianto di cartilagine. Una patologia osteo-articolare che, poi, colpisce in modo particolare la popolazione femminile dopo i 50 anni età (ovvero dopo la menopausa)è l’osteoporosi, provocata da demineralizzazione e conseguente perdita della massa ossea.

Le ossa diventano spugnose e fragili, si assottigliano e sono più a rischio di fratture. In questo caso è cruciale la prevenzione, da cominciare fin da giovani. Un’alimentazione corretta in cui non manchino mai calcio e vitamina D (che consente l’assimilazione del minerale a livello intestinale e che si assorbe soprattutto attraverso l’esposizione ai raggi del sole) e costante attività fisica possono allontanare lo spettro di questa malattia dello scheletro.

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ultimo aggiornamento: 15-01-2014