La neurodermite, o neurodermatite da stress è una malattia della pelle abbastanza diffusa, dalle origini sconosciute, ragion per cui si pensa che possa avere soprattutto una causa psicosomatica. Si manifesta con la formazione di zone pruriginose, arrossate e desquamate, in pratica degli eczemi, che si formano soprattutto in alcune zone del corpo.
I sintomi, che possono comparire all’improvviso, sono soprattutto il prurito in aree abbastanza circoscritte, con desquamazione e, in seguito, ispessimento ella cute. In genere gli eczemi compaiono sul collo, sulle gambe, sulle caviglie, sui polsi, ma anche sulle zone genitali.

Come si può intuire, questa malattia, seppur non grave, è molto fastidiosa, anche perché si ripresenta molto spesso nei soggetti predisposti. Le aree pruriginose e squamose possono essere localmente trattate con farmaci cortisonici che attenuano i sintomi infiammatori, ma è soprattutto agendo preventivamente in modo da individuare i fattori di rischio che si può avere la meglio sulla neurodermite. Purtroppo questo è molto difficile.

Talvolta chi soffre di neurodermite ha già una pelle atopica, e basta un “innesco” (ad esempio il contatto che tessuti o materiali che provocano il prurito) per dare origine al processo. Il rischio è che, a furia di grattarsi, si finisca per graffiare e ferire la pelle tanto da lasciare cicatrici o, addirittura, a favorire infezioni di tipo batterico, che richiedono una terapia antibiotica. Le donne giovani, tra i 30 e i 50 anni, sono i soggetti maggiormente colpiti da questa dermatite da stress.

La persona dovrebbe, inoltre, cercare di capire quali sono i periodi in cui aumenta il prurito e se siano caratterizzati da eventi specifici. Le cure, a parte l’applicazione di pomate cortisoniche o prodotti naturali (tra cui, consigliatissimo, il gel all’aloe vera così come l‘olio puro di Argan), sono i bendaggi con garze di cotone umide che attenuano il prurito. E’ importante cercare di non grattarsi, perché il prurito aumenta proprio quando si va a grattare la parte. La cosa migliore è comunque quella di farsi visitare da un bravo dermatologo.

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ultimo aggiornamento: 06-02-2014