Sono stati raccolti tanti gli indizi e sono state tante le speranze che il killer di Yara Gambirasio fosse trovato. Invece, l’omicidio della bambina di Brembate di Sopra sembra destinato a restare un caso irrisolto. La sera del 26 novembre 2010, uscita dalla palestra, la piccola Yara si è volatilizzata nel nulla. Qualche mese più tardi, il 26 febbraio 2011, il corpo è stato ritrovato per caso in un campo di Chignolo d’Isola. Chi è stato e perché?

In questi tre anni, gli inquirenti sono riusciti a isolare il Dna del killer, il cosiddetto Ignoto 1. Il profilo genetico è stato rintracciato analizzando il materiale biologico trovato sugli abiti della bambina e confrontando ben 18mila campioni di Dna. L’assassino, secondo gli esperti, è il figlio illegittimo di un autista di Giorno, morto nel 1999, tale Giuseppe Guarinoni (per scoprire come si è arrivati a questa tesi, non perdete la nostra cronistoria). Lo stesso Guarinoni deve aver avuto un’avventura circa 50 anni fa, ma non è mai stato informato di essere diventato padre. Questa è una pista ancora aperta e l’unica con dei riscontri, ma gli indizi sono pochi (e i campioni in parte deteriorati dal tempo) ed è quasi impossibile identificare l’Ignoto 1, che potrebbe anche essere all’estero o morto.

È stato, invece, scagionato Mohammed Fikri, il marocchino indagato prima per omicidio e poi per favoreggiamento, a causa di un’intercettazione tradotta male. Tantissimi falsi allarme (come quest’estate il famoso mitomane Mario che all’ospedale di Rho ha lasciato un biglietto sostenendo di essere il colpevole), supposizioni (l’ultima era quella del pedofilo veneto in galera in Francia), esami e interrogatori. Ma nulla. Il questore di Bergamo ha rilasciato un’intervista al settimanale Oggi ammettendo:

Non ci sono spunti nuovi che possano consentire l’identificazione dell’omicida, anche se in mano agli inquirenti c’è un Dna, un profilo genetico deteriorato, ma che potrebbe appartenere all’assassino.

Che cosa vuol dire? Il caso potrebbe essere archiviato. Il reato di omicidio, però, non è soggetto a prescrizione e in caso di nuove prove potrebbe essere riaperto in ogni momento. Intanto, il procuratore Francesco Dettori si oppone all’archiviazione, perché potrebbero arrivare nuovi indizi dall’analisi dei peli scoperti recentemente.

Fonte | Oggi

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ultimo aggiornamento: 26-02-2014