Come sono le donne di 30 anni del 2014? Giovani, carine e disoccupate? Assolutamente no. Le ragazze negli ultimi decenni hanno imparato a farsi strada nel mondo del lavoro e dell’università, cercando di accaparrarsi i posti liberi e affermandosi per la loro creatività e intelligenza. Risultato? A essere in calo è la voglia di sposarsi e probabilmente di stereotiparsi a quel ruolo ormai superato di madre-casalinga che rinuncia alla propria soddisfazione personale.

Quello che manca, purtroppo, è il cosiddetto posto fisso, che sta diventando per le generazioni contemporanee una sorta di mito che nessuno ha mai visto. E allora? L’8,4 percento delle donne è la prima fonte di reddito della famiglia e la molte di loro lavorano a partita iva. Oltre il 63 percento delle nuove imprese è stato avviato da un imprenditore in gonnella, nel 2012 le manager sono aumentate del 24,5 percento e il 25 percento della forza lavoro laureata è rosa.

A qualcosa bisogna pur rinunciare. Non si può avere tutto (o forse avere tutto non serve neppure): a farne le spese è la famiglia. Le 30enni sono soprattutto single e molte di loro (tra le laureate) non avrà figli. Perché mai perdere l’occasione lavorativa per cui si è tanto faticato? Per dividersi tra pannolini, marito, lavori di casa e ufficio?

Esiste poi un secondo problema: questa donna con chi dovrebbe accasarsi? Con il tradizionale italiano mammone che vuole accanto un partner intelligente e possibilmente anche economicamente autonoma, ma da lei si aspetta anche che sia un po’ mamma (lavi, stiri e cucini) e che non sia più brava di lui in ufficio. Accanto a queste ragazze ci sono però i genitori, vero supporto emotivo ed economico. Spesso sono madri e padri separati, consapevoli che il matrimonio può non essere per sempre.

Via | D di Repubblica

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ultimo aggiornamento: 07-03-2014