La distorsione della caviglia, è un evento traumatico che in genere è provocato da un incidente sportivo (tipico degli atleti e di chi pratichi sport che sollecitino molto l’articolazione della caviglia, come calcio e basket) o anche dal classico “piede in fallo”. Le donne sono particolarmente soggette a questo genere di lesioni a causa dell’uso dei tacchi alti, che offrono minore stabilità al piede.

La distorsione, o slogatura, si verifica quando uno o più legamenti che collegano piede e gamba si “stirano”, si lacerano in parte e o si rompono del tutto, e può verificarsi con rotazione interna del piede (distorsione inversa, la più comune), o con rotazione esterna (distorsione eversa).

A seconda del danno subito dai tendini che compongono l’articolazione della caviglia, le terapie e i tempi di guarigione potranno essere più o meno lunghi. Se, ad esempio, il trauma è lieve, i sintomi sono attenuati, ovvero dolore sopportabile, gonfiore, ridotta funzionalità dell’arto. In questi casi può esser sufficiente il riposo, l’applicazione di impacchi di ghiaccio sul gonfiore per attenuarlo, l’assunzione di antinfiammatori da banco (se necessario), e anche di rimedi naturali come i bendaggi di argilla o l’applicazione di pomate all’arnica e gel all’aloe vara.

In una settimana tutto dovrebbe tornare più o meno nella norma. Per un trauma più importante è necessario effettuare degli esami di accertamento dall’ortopedico, indossare un bendaggio elastico che mantenga salda l’articolazione e soprattutto evitare qualunque sforzo. Quando il dolore si attenua è possibile ricominciare a camminare e soprattutto è molto utile sottoporsi ad alcune sedute di fisioterapia per recuperare la funzionalità dell’arto incidentato.

Nei casi di completa rottura del legamento, però, le terapie sono più impegnative. Può essere necessario usare un gesso (stivale gessato) o un tutore ortopedico per almeno 3-4 settimane, e seguire un programma riabilitativo con fisioterapia per i successivi 2-3 mesi dall’incidente. Infine, travolta è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, che prevede una convalescenza di almeno 5 settimane e una riabilitazione che non sia inferiore ai 4 mesi, prima di tornare “in pista”.

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ultimo aggiornamento: 16-03-2014