Focosa, passionale, intensa, drammatica, magnetica, forte ma femminile, la donna mediterranea è stata “cantata” dal cinema italiano in tutte le sue possibili declinazioni. Possiamo quasi dire che, in linea di massima, le attrici italiane più celebrate e di successo sono state (e sono tuttora) soprattutto delle straordinarie esponenti del prototipo femminile mediterraneo. Vogliamo fare qualche esempio?

E’ presto detto: Anna Magnani, Sohpia Loren, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida, Stefania Sandrelli, Monica Vitti (sì, persino lei, ricordate “La ragazza con la pistola” di Mario Monicelli, dove interpreta una focosa siciliana emigrata a Londra?), Silvana Mangano, e più di recente Maria Grazia Cucinotta, Monica Guerritore, Sabrina Ferilli, Monica Bellucci, Caterina Murino, Valentina Lodovini, Gabriella Finocchiaro e…. Insomma, l’elenco, a volerlo fare, sarebbe lunghissimo.

Si tratta di donne diverse, che hanno interpretato pellicole molto diverse tra loro, ma con caratteristiche fisiche, caratteriali e psicologiche simili. Quali sono i tratti distintivi della donna mediterranea al cinema? Senza dubbio la passionalità è la prima qualità immediatamente identificabile.

lo sguardo fiero e focoso, il corpo generoso, con curve sensuali, un atteggiamento battagliero, quasi di sfida, ma al contempo anche accogliente, materno e femminile, un’indole istintivamente seduttiva, sono qualità che appartengono alla donne mediterranea e che nei film sono state ampiamente valorizzate.
ITALY-CINEMA-PASOLINI

Se vogliamo fare qualche esempio nobile, non possiamo non citare la straordinaria Anna Magnani. Non film per tutti? Quel “Bellissima ” di Luchino Visconti, dove “Nannarella” interpreta una madre della Roma dei quartieri popolari convinta che la propria bimba abbia le doti giuste per sfondare nel cinema (il grande sogno di quegli anni era, del resto, Cinecittà), salvo poi ravvedersi nel finale.

Un film meraviglioso, con una morale tuttora più che valida, in cui Anna rappresenta il perfetto prototipo della mamma mediterranea. E che dire della magnifica Sophia Loren, emblema di fascino e sensualità mediterranea in tante, indimenticabili pellicole? Come non portare ad esempio la straordinaria figura materna da le impersonata ne “La ciociara” che le fece vincere un Oscar?

E come anche scordare la “mitica” scena dello spogliarello in “Ieri, oggi domani” di Vittorio De Sica, dove Sophia incarna l’altra faccia della donna mediterranea, quella di “meretrice“? Donna di peccato o santa, anche questi due aspetti dicotomici hanno caratterizzato la rappresentazione cinematografica della donna mediterranea.

Sophia Relaxes

Un fulgido esempio di donna tentatrice su tutte: la sensualissima adolescente (siciliana) impersonata da Stefania Sandrelli che si fa sedurre dall’uomo sposato Marcello Mastroianni ne “Divorzio all’italiana”, caustico lungometraggio diretto da Pietro Germi che mette alla berlina in un colpo solo tabù come il delitto d’onore, la verginità femminile e, appunto, il divorzio (ai tempi ancora fuorilegge).

Le “sante”, poi, si sono a dir poco sprecate, come non pensare alle tante parti interpretate da una mediterranea (seppur non italiana, ma di origini greche), Ivonne Sanson nei tanti film lacrimosi degli anni cinquanta interpretatati con il divo dell’epoca Amedeo Nazzari?

The actress Stefania Sandrelli
La donna mediterranea nei film è, poi, spesso modesta, umile, povera ma onesta, come la combattiva e orgogliosa “Bersagliera” (Gina Lollobrigida), in “Pane, Amore e fantasia” di Luigi Comencini, o come la dolce e ingenua Maria Grazia Cucinotta nel film “il Postino“, che fa innamorare Massimo Troisi nella sua ultima, indimenticabile, interpretazione.

Seducente, la donna mediterranea fa perdere la testa gli uomini come la “Lupa” Monica Guerritore (dal racconto di Giovanni Verga), o come la stupenda Malèna di Tornatore (Monica Bellucci nel suo massimo splendore). L’elenco potrebbe continuare quasi all’infinito, ma ci fermiamo qui. Un corollario di figure femminili da vertigine, quello delle donne mediterranee nei film italiani, una carrellata di volti, corpi, espressioni, caratteri indimenticabili. Per sognare, come solo il cinema, quello “buono”, riesce a farci fare.
Closing Ceremony Red Carpet - 66th Venice Film Festival

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Foto| via Pinterest

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ultimo aggiornamento: 26-07-2014