Le fragole sono senza dubbio uno dei frutti più graditi al palato di grandi e piccini, grazie al loro sapore dolce-acidulo che non stanca mai e che anzi invoglia a fare grandi scorpacciate. Per questo loro gusto così particolare sono anche molto usate nella pasticceria, dove diventano l’ingrediente speciale dei dolci più buoni.

Sebbene le fragole più saporite siano senza dubbio quelle selvatiche che crescono nella boscaglia, ci si è adattati facilmente anche alle varietà di serra, spesso disponibili tutto l’anno. E se volessimo far crescere da noi queste belle piantine appartenenti alla famiglia delle Rosaceae in vaso sul nostro balcone? Ecco le regole su come coltivarle.

Una cosa che va premessa è che la piena estate non è il momento più indicato per iniziare l’avventura con le fragole, in quanto hanno una certa sensibilità ai climi troppo caldi. Tuttavia, se acquistate delle piante già formate e anche un po’ robuste, potete comunque provare a farle crescere senza attendere febbraio-marzo.

La pianta di fragola non ha esigenze particolari per la sua coltivazione e sta benissimo anche nei vasetti di plastica bucherellata in cui è alloggiata al momento dell’acquisto. Ma siccome ha la tendenza a riprodursi in modo asessuato grazie ai cosiddetti “stoloni”, ramificazioni basse che si inseriscono nel terreno circostante e che danno vita a nuove piante, vi consigliamo di invasarle in un contenitore più grande.

In più è bene che il terreno sia a tendenza acida e ricco, quindi predisponete anche l’acquisto di un sacchetto di terra che risponda a questi requisiti e versatelo su uno strato di argilla espansa all’interno del vaso. Mettete la piantina a dimora e sistematela in una zona fresca e ombreggiata del balcone, visto che i raggi di sole diretti, i venti forti e il caldo eccessivo la possono danneggiare (non dimentichiamoci che, sebbene in natura esistano 8 diverse varietà di fragola, si tratta sempre di una “figlia” del sottobosco che ama il fresco e l’umido).

Per quanto riguarda l’annaffiatura bisogna sapere che il terriccio non deve mai essere asciutto per evitare di far soffrire la piantina. Perciò facciamo in modo di irrigare con una certa costanza, sempre ovviamente evitando i ristagni d’acqua che come per la maggior parte dei vegetali, hanno la tendenza a far marcire le radici.

Parlando della raccolta, vale la pena intanto spendere due parole sulla fragola rossa che noi erroneamente chiamiamo frutto. Si, lo mangiamo, ma in effetti i veri frutti sono i semini gialli che la costellano, mentre la parte rosata che tutti assaporiamo con gusto, altro non è che un rigonfiamento dell’infiorescenza!

Ebbene, tale rigonfiamento inizia a mostrarsi quando il fiore della fragola sfiorisce e cede il posto ad un piccolo bottone centrale che crescendo diventa il bellissimo frutto-non frutto rossiccio che tanto ci piace. E ovviamente la primavera è il momento dell’anno in cui questo processo avviene fisiologicamente, regalandoci dei fiorellini bianchi bellissimi e anche l’ingrediente perfetto per le nostre macedonie.

Foto | da Flickr di sigusr0

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ultimo aggiornamento: 07-08-2014