Non è facile fare un bilancio sull’emancipazione femminile. Come mai? prima di tutto perché esistono ancora numerose questioni irrisolte che riguardano la disparità di genere. Come abbiamo detto, riportando i dati del GEI, la disuguaglianza tra uomo e donna in Italia esiste ed è ancora molto rilevante. L’emancipazione però non è solo legata questo, è anche un problema culturale e psicologico.

Ci sono donne estremamente dipendenti dal partner nonostante l’autonomia economica: non escono da sole, non vanno in vacanze da sole anche se potrebbero, non guidano per lunghi percorsi, non decidono sui figli e non se la sentono di stare in casa senza il loro uomo. Non è solo amore, è anche insicurezza. È come se ci sia qualcosa nel loro dna che le faccia sentire complete solo esclusivamente accanto al marito.

È quindi davvero complicato capire a che punto sia oggi la donna: nel lavoro ci sono signore preparatissime che fanno strada con molte difficoltà, in casa ci si divide tra il ruolo di compagna e mamma, come facevano le nostre nonne (sono ancora poche le fortunate che possono vantare una parità nordica) e poi ci sono quelle che devono fare i conti con tremendi episodi di violenza (il femminicidio è diventato un’emergenza sociale).

Siamo a punto fermo. Questo lo possiamo dire. E lo dimostra la bocciatura delle quote rose, le storie tremende delle baby squillo che hanno riempito le pagine dei giornali per tutto l’inverno, le code dei ragazzi per partecipare a qualche reality non cercando di dimostrare le capacità ma solo mettendosi in mostra. Siamo anche in un momento storico in cui potremmo fare e ottenere di più, perché abbiamo dimostrato di essere brave e capace. Pensiamo alle aziende guidate da donne: sono quelle con i fatturati migliori.

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ultimo aggiornamento: 31-08-2014