Jo Swinson è una dei quelle donne di cui in politica non si può fare a meno. Scozzese, socialdemocratica, è ora titolare del Ministero britannico per le Pari Opportunità. Proprio in quanto donna che lotta per il rispetto della parità di genere e contro ogni discriminazione, ha avuto il coraggio, lei giovane (34 anni), di affrontare un tema “scomodo”: l’eccessivo ricorso al “ritocchino” da parte delle donne inglesi (ma le italiane le “battono”).

Jo è partita dall’analisi di alcuni semplici dati provenienti da un’indagine governativa a proposito delle donne e del rapporto con la propria immagine. Secondo la ricerca, esiste una fascia di età particolarmente “fragile” sul fronte dell’estetica, ed è quello (sorprendentemente), delle 30-40enni, proprio la stessa a cui appartiene la Ministra.

Non solo, quindi, le teenager e le giovani sono ossessionate dal concetto di bellezza e dal desiderio di omologarsi ad un irreale modello estetico imposto dai media (spesso con l’ausilio di Photoshop), ma anche le donne più mature che, in teoria, dovrebbero a quel punto aver imparato a fra pace con il proprio aspetto esteriore, anche se non perfetto. E qui sta l’inghippo, la trappola in cui la popolazione femminile cade in massa.

Secondo la Swinson, infatti, le donne giovani e meno giovani che ricorrono alla chirurgia estetica lo fanno semplicemente perché condizionate dai media, in modo, quindi superficiale e autolesionista perché indotto da un falso problema. Le riviste di moda e quelle femminili, infatti, propongono servizi palesemente ritoccati con protagoniste donne dai 20 ai 50 anni che appaiono del tutto omologate, con fisici simili, magri e perfettamente tonici, e visi levigati e privi di imperfezioni.

Di donne comuni, con i loro difetti legati anche all’età che avanza, invece, nemmeno l’ombra. Per questa ragione la Ministra punta il dito contro il messaggio disonesto dei media, ma non si limita a questo. Anche la famiglia viene portata in causa, perché ad instillare l’ossessione per la bellezza estetica cominciano proprio i genitori con i complimenti ai figli e le valutazioni fatte sempre e solo sul fronte dell’aspetto fisico.

Insomma, una bimba che si senta dire da tutti “quanto sei bella”, penserà che il metro di valutazione sia solo quello, e su quello si baserà anche per misurare il proprio valore. Ma una donna dovrebbe, invece, imparare ad amarsi e ad accettarsi per come è e puntare su altre qualità, sulla vera sostanza del suo essere, sulla personalità e sul carattere, oltreché sulla preparazione e sul talento. Ci sono tante sfaccettature in ogni persona, appiattirsi sull’estetica è quanto di più autolesionista e stupido possiamo fare a noi stesse. Per fortuna che anche tra le dive dello showbiz esistono delle eccezioni, che alla Swinson piacciono molto, e pure a noi:

Quando guardi qualcuno come Helen Mirren pensi che è stupefacente. Ha rughe e carattere, perché ha avuto una vita interessante. Quando si accetta la propria età, invece che averne paura, si diventa più forti, si vive meglio

Ha dichiarato la Ministra in un’intervista al Times. Noi aggiungeremmo anche una frase che la nostra indimenticabile Anna Magnani disse ad un truccatore, che senza dubbio alla Ministra inglese (anzi, scozzese) piacerebbe molto:

Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire

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ultimo aggiornamento: 23-09-2014