L’imprenditoria femminile è spesso aiutata da una serie di agevolazione che rendono più facile per una donna iniziare un’attività: sono diversi i vantaggi pensati per poter incentivare l’apertura di aziende o attività lavorative da parte dell’universo femminile. Solitamente si fa riferimento alla Legge 215/92, volta a incrementare l’ingresso delle donne nel mondo dell’imprenditoria del nostro paese. I vantaggi possono essere diversi.

Si parla, ad esempio, di contributi a fondo perduto, con parte del finanziamento che non dovrà essere restituito, mentre l’altra parte sarà restituita in 10 anni con un tasso agevolato. Per consentire, così, alle donne di poter avviare un’attività con un dei fondi che possono essere ridati con calma e con agevolazioni non indifferenti.

Per poter usufruire di queste agevolazioni e di questi finanziamenti volti ad agevolare l’imprenditoria femminile, che possono essere richiesti nei settori dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi, ci sono, ovviamente, delle restrizioni: il titolare delle ditte individuali deve essere una donna, mentre per le società di persone o le cooperative le donne devono ricoprire il 60% delle quote. Per le società di capitali, invece, le quote devono essere per i 2/3 in mano alle donne e questi requisiti devono essere tali al momento di presentazione della domanda e devono rimanere tali almeno per 5 anni dal momento in cui l’agevolazione viene concessa.

Per informazioni, chiedete al commercialista o alla vostra banca di fiducia.

Foto | da Flickr di steve wilson

Via | Bancheitalia

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ultimo aggiornamento: 09-10-2014