Talvolta è meglio non commentare, non sprecare parole quando si viene attaccati in maniera viscida, insulsa e senza senso. E’ la strada che ha scelto Marianna Madia, ministro del governo Renzi, in merito al servizio fotografico uscito sulla rivista Chi diretta da Alfonso Signorini che la ritrae mentre mangia un gelato. Il servizio dal titolo “Con il gelato ci sa fare” ha sollevato numerose polemiche, ma la diretta interessata ha preferito rispondere con poche e chiare parole, come a non dare importanza a certi fatti che fanno davvero venire la pelle d’oca.

La risposta del ministro Marianna Madia arriva in occasione della sua partecipazione al videoforum di Repubblica.it, durante il quale la donna politica italiana sottolinea che il fatto si commenta da solo e che non serve aggiungere il suo commento ad una cosa del genere. Anche per non dare importanza a certe scelte editoriali sicuramente molto discutibili.

Sono stata contenta dell’appoggio che ho ricevuto da tanti, di diverso colore politico, il direttore Signorini si prenderà le sue responsabilità di fronte al Consiglio di disciplina territoriale dell’Odg della Lombardia, è così per tutti d’altronde. Io sono pronta a rispondere del mio lavoro, dei cambiamenti e della riforma della Pubblica Amministrazione.

E Alfonso Signorini? Interviene a La telefonata di Belpietro su Canale 5, sottolineando che non capisce il clamore e le polemiche:

Perché la Madia dovrebbe sentirsi offesa? Una donna intelligente si fa una risata di tutto questo…. Mi preoccupa che nell’Italia che sprofonda nella crisi, che sprofonda sott’acqua, nella disoccupazione, l’intera classe politica di sinistra si sia occupata del gelato della Madia.

Forse doveva preoccuparsi lui del gelato prima di far uscire quel servizio praticamente inutile: inchiostro e carta sprecati, a mio avviso!

(p.c.)

Come si giudica un ministro? Marianna Madia protagonista di un discutibile servizio fotografico su Chi

5 novembre 2014

La ministra Madia si gusta un bel gelato in macchina. A noi importa poco, ma il settimanale Chi ci ha fatto un servizio fotografico con tanto di commenti di pessimo gusto. Che hanno già fatto indignare il web

Capita, ogni tanto, di provare imbarazzo per le cadute di stile, e di gusto, di parenti, amici e conoscenti. Talvolta, però, la vergogna investe un’intera categoria, quella a cui anche tu appartieni. Ad esempio quella dei giornalisti.

Sul settimanale Chi è apparso un servizio fotografico che vede per protagonista la ministra per la Pubblica Amministrazione e per la Semplificazione Marianna Madia che in macchina, con il marito, si gusta un bel cono gelato. Ebbene, vi domanderete voi, chissene… ? E’ giusto la reazione naturale che ciascuno di noi dovrebbe avere.

Neppure Belen si azzarda ad apparire sui rotocalchi per una tale banalità. Eppure, sembra che ai redattori di Chi, o forse al suo Direttore Alfonso Signorini, gli scatti “rubati” siano piaciuti tanto da essere stati ritenuti degni di essere sistemati su due pagine a mo’ di sequenza cinematografica e completate dall’ammiccante titolo: “Marianna Madia ci sa fare con il gelato”.

I lettori del settimanale hanno avuto, così, il grande privilegio di poter osservare, in immagini sgranate ma chiare, morso dopo morso, leccata dopo leccata, la soddisfazione della ministra che si “concede una pausa di piacere“, come commentato nella didascalia del giornale. Siamo certo lieti che alla Madia piaccia il gelato, come del resto approviamo che questa specialità dolciaria sia gradita al 99,9% degli italiani, ma la domanda sorge spontanea e ve la ripetiamo… chissene?

E’ informazione, questa? Ci si domanda nel web, sui social network dove il servizio fotografico ha già fatto il solito giro di commenti e di sfottò, ma soprattutto ha indignato per il suo smaccato sessismo e la volgarità dei sottintesi.

La ministra Madia non piace molto, questo è un dato di fatto che va registrato. Non è andata giù a molta parte dell’opinione pubblica di centro destra (e parte di quella di centro sinistra), che questa ragazza bella e giovane sia stata nominata senza avere alle spalle un CV che garantisse la sua preparazione in materia amministrativa, e che (forse), le ottime origini familiari e l’essere stata compagna del figlio del Presidente Napolitano abbiano in qualche misura inciso sulla sua ascesa politica.

Detto questo, e considerando che nel nostro Belpaese, dove tutti parlano di meritocrazia ma nessuno sa cos’è, la Madia è tutto tranne che una mosca bianca, a noi questo sevizio fotografico di pessimo gusto, ricorda (e come potrebbe essere altrimenti?), l’analogo trattamento subito dal giudice anti Berlusconi (quello del lodo Mondadori), Raimondo Mesiano, che venne pedinato da un giornalista del programma tv Mattino Cinque e ridicolizzato per i suoi calzini color puffo.

Se non proprio di macchina del fango si può parlare in questo caso, sicuramente della costruzione ad arte del ridicolo, della creazione, intorno ad un personaggio politico “nemico”, di un contesto che sottrae credibilità, autorevolezza, seppur “rubato” alla quotidianità. In questo gioco volgare, però, il ridicolo ricade su chi l’ha ideato.

(p.p.)

Foto| via Facebook

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 06-11-2014