Il divario salariale è uno dei più gravi problemi del lavoro femminile. Molte aziende lo negano, sono numerose quelle che stanno riconoscendo questa situazione. La soluzione ovviamente richiede una redistribuzione del capitale e l’arruolamento di squadre speciale (consulenti specializzati) per creare un mercato più equo. Ovviamente, non è un passaggio che può venire da un giorno all’altro: considerate che esaminando 164 grandi aziende americane si sono contate più di 680mila impiegate.

La questione non si può risolvere semplicemente con orari flessibili e politiche di congedo più generose. I datori di lavoro devono puntare sulla parità salariale, che è anche l’unico modo per creare una catena economica positiva: performance lavorative migliori, dipendenti più sereni e sana competizione. A Boston dove il Women’s Workforce Council ha creato una strategia d’impresa nei settori pubblici e privati, il consiglio ha convinto ben 54 datori di lavoro a colmare il divario retributivo condividendo i dati dei salari per sesso e razza, ovviamente in forma anonima.

Il problema principale è ovviamente un aumento del costo del lavoro. Quello che per aziende può sembrare un arrotondamento per le donne può essere un enorme avanzamento per la loro carriera: certo a fare un passo in avanti non possono essere solo le aziende, le donne devono imparare a chiedere ciò di cui hanno bisogno.

Via | Nytimes

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ultimo aggiornamento: 19-11-2014