Diventare una moglie, una donna e forse anche una mamma a 14 anni è un impegno durissimo. Sono numerose nel mondo le spose bambine, che sacrificano la loro adolescenza per volere dei genitori. Wasila Tasi’u però ha deciso di ribellarsi e lo ha fatto con il più plateale dei gesti: ha ucciso il marito di 35 anni, con il quale era stata costretta a sposarsi, avvelenandolo con il veleno dei topi. Lo ha aggiunto a cibo proprio durante la loro festa di nozze.

Oltre allo sposo, sono morti anche tre amici del coniuge. Secondo le testimonianze, la ragazzina il giorno delle nozze avrebbe chiesto a un sconoscente di recarsi in un negozio vicino per comprare il veleno per topi. Avrebbe poi cucinato per il marito, un uomo con più del doppio della sua età, musulmano e con più mogli. Il pubblico ministero Lamido Soron-Dinki ha chiesto la pena di morte per la bambina.

Il padre, sconvolto dell’accaduto, ha fatto pubblico appello affinchè sia risparmiata la vita Wasila Tasi’u e sono intervenute anche numerose associazioni per i diritti umani. Intanto, durante l’ultima udienza la ragazza si è dichiarata non colpevole e il processo è stato rinviato al prossimo 22 dicembre. Zubeida Nagee, attivista per i diritti delle donne, ha così dichiarato:

E’ stata costretta a sposare un uomo che non amava Ha cercato di ribellarsi, ma suo padre le ha imposto di sposarsi.

Via | Corriere

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ultimo aggiornamento: 28-11-2014