La crisi economica si combatte con le mamme. È questa la strategia scelta dal Giappone che per uscire da un momento di stallo ha pensato di promuovere il lavoro femminile, incoraggiando le super-mamme ad avere tutto. Come mai? Le madri sono delle vere e proprie giocoliere che saranno abilmente destreggiarsi tra le esigenze dei bambini e l’organizzazione della casa.

In Giappone si è registrato un netto calo della forza lavoro e invitare le donne a rimettersi letteralmente in gioco può servire a dare una sferzata all’economia locale. L’ultimo trimestre dell’anno ha dimostrato che il Paese si trova in fase di recessione. Il primo ministro Shinzo Abe ha promesso facilitare il lavoro delle mamme, creando dei servizi sociali più efficienti, soprattutto per la cura dei bambini.

Il lavoro femminile nel paese del Sol Levante è in costante crescita, ora supera il livello negli Stati Uniti, ma come capita in moltissimi Paesi occidentali tendono a guadagnare molto meno rispetto ai colleghi maschi. Le madri, in particolare, hanno maggiori probabilità di abbandonare la carriera con l’arrivo di un figlio. Le promesse del primo ministro sono interessanti, ma ci sono buone possibilità che restino tale considerate le dure e maschiliste politiche aziendali.

Ovviamente questa situazione non invoglia le coppie a fare figli: il tasso di natalità nazionale è a 1,4 figli per donna, tra i più bassi del mondo e ben al di sotto del livello necessario per scongiurare un forte calo della popolazione nei prossimi decenni.

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ultimo aggiornamento: 05-01-2015