Fra le erbe aromatiche, certamente la salvia è una delle più amate e apprezzate. Dotata di un gusto speciale, che la rende perfetta sia per dare brio ai piatti più rustici, sia per essere consumata da sola come contorno o antipasto (ottima è infatti la ricetta della salvia fritta), questa piantina vanta anche doti officinali, che la rendono utilissima per contrastare alcuni malanni.

La salvia è infatti conosciuta sin dall’antichità per la cura delle infiammazioni a carico del cavo orale. Così dalla disinfezione e pulizia della bocca, al trattamento delle stomatiti o anche delle più tignose faringiti, applicazioni topiche e decotti a base di questa erbetta, aiutano a dare sollievo ad infiammo e irritazioni.

Chi volesse coltivarla in casa, debitamente alloggiata in vaso, può farlo senza problemi, avendo solo cura di scegliere la specie più adatta alle proprie esigenze e acquistando una piantina già preformata, in modo da evitare gli eventuali problemi che possono sorgere durante la delicata fase di germinazione e anche i tempi tecnici più lunghi.

Sebbene il periodo migliore per l’invaso sia la primavera, stagione in cui la pianta si risveglia dal torpore invernale, è possibile invasarla anche prima, tenendola però al riparo dalle temperature troppo fredde (quando il termometro scende sotto i 6° C è bene portare la piantina al calduccio di casa). È possibile che l’arbusto appaia superficialmente secco e sfrondato, ma non c’è da preoccuparsi, in quanto è un fenomeno normale e fisiologicamente reversibile.

Ciò che davvero conta è mettere la pianta nelle condizioni migliori per prosperare, scegliendo bene la terra e la posizione. Il terreno ideale per la salvia è a pH neutro (piuttosto meglio calcareo che acido) e molto permeabile. Il fondo del vaso, che i primi anni può essere piccolo una ventina di cm, va poi foderato con argilla espansa prima di versare la terra. In questo modo si evitano i pericolosi ristagni idrici che possono portare a marciumi delle radici.

Ogni 3-4 anni, preferibilmente verso marzo-aprile, è bene poi trapiantarla in un contenitore più ampio, con terriccio nuovo e più ricco, in modo da sopperire al normale indebolimento dell’arbusto. Questa pratica evita che la nostra salvia inizi a cacciare meno fogliame nella stagione calda e che le sue foglie siano anche meno saporite.

Coltivare_salvia_foglie

Quando le temperature fuori saranno stabili e le minime non inferiori ai 10° C, possiamo portare la salvia sul balcone o sul davanzale, ponendola in un posto soleggiato e caldo (sole e calore sono amatissimi dalla pianta!). Facciamo attenzione invece alle irrigazioni, necessarie per darle nutrimento ma anche pericolose per la sua salute se troppo abbondanti.

Innaffiamo il terreno con costanza ma solo quando ci appare asciutto, in modo da evitare i ristagni. È infatti bene sapere che la salvia preferisce di gran lunga la siccità all’eccessiva umidità, quest’ultima prima causa di sofferenza dell’arbusto.

Se saremo brave a curare la nostra pianticella, lei ci ricompenserà con fogliame profumato, fresco e perfetto per le nostre migliori ricette di cucina, per tisane mediche o anche per ottenere i buonissimi oli essenziali da aggiungere al bagno caldo o al brucia essenze.

Foto | da Flickr di Alice Hennerman; cogdogblog

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ultimo aggiornamento: 08-01-2015