Le molestie sul lavoro sono spesso molto diffuse ed è difficile difendersi, perché vanno dimostrate. Diventa ancor più complicato quando a provarci è il capo: rifiutare può purtroppo avere ripercussioni sul proprio posto. Ci sono donne che subiscono mobbing, che non riescono a far carriera o che, peggio, vengono danneggiate anche a livello di immagine. Un classico è prendersi della poco di buono.

Come difendersi? Prima di tutto, cercate di mantenere sempre un atteggiamento gentile e distaccato e un abbigliamento rigoroso. In teoria, il concetto di libertà prevede che il look non sia fonte né di discriminazione né di molestia. Purtroppo, non è sempre è così. Ci sono uomini che si sono autorizzati ad allungare le mani o essere sgradevoli solo per il fatto di essere uomini, di avere davanti una ragazza giovane o una gonna un po’ più corta. Per difenderci, non diamogli questo alibi. Non vuol dire vestirsi da suore, ma fare un po’ di attenzione.

Se notate che il capo sta cercando di essere un po’ più esplicito, evitate di restare sola con lui. Parlategli al telefono, oppure fate in modo che ci sia un testimone, anche solo un collega o la segretaria. Siate chiare, ma non offensive. È bene mandare messaggi diretti: sono impegnata, sono fedele, mi interessa solo il lavoro, la vita privata deve essere tale e in ufficio non voglio complicazioni. Frasettine da inserire nella conversazione ad hoc.

Sono solo semplici consigli, che ovviamente vanno adeguati al capo e alla situazione. Considerate che c’è molta differenza tra un “marpione” e una persona sgradevole che tende a essere pedante e volgare. Le molestie vanno denunciate. Infilatevi un registratore in tasca e fatene buon uso.

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ultimo aggiornamento: 27-01-2015