Avete mai sentito parlare delle “donne Alfa”? Forse, più facilmente, vi sarete imbattuti nella definizione di “maschi Alfa”, ad indicare i mammiferi capibranco nel mondo animale. Nel mondo degli esseri umani, invece, i soggetti dominanti, i leader naturali, possono essere indifferentemente maschi o femmine, e in questo secondo caso parliamo di donne Alfa.

Le caratteristiche di queste personalità femminili sono facilmente individuabili, si tratta di donne che senza apparente sforzo assurgono a ruoli dirigenziali, persone dotate di naturale autorevolezza, che non seguono la “massa” ma la influenzano, che istintivamente siamo portati a seguire, da cui accettiamo di buon grado di essere “comandate” o “ispirate” (a meno che no siamo anche noi femmine Alfa, naturalmente!).

Perché in questo particolare momento storico sentiamo spesso parlare di donne Alfa? Ne stanno forse nascendo di più? Secondo le stime circa il 15-20% del totale della popolazione femminile ha una personalità Alfa e in effetti si tratta di donne professionalmente realizzate, spesso con lauti stipendi e grandi responsabilità, donne che ricoprono ruoli un tempo ad esclusivo appannaggio maschile.

Questo, per lo meno, nella porzione di mondo che glielo permette. Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che la femmina Alfa sia “figlia” del femminismo, che venga al mondo solo nel mondo occidentale e diventi tale perché ha la possibilità di studiare e fare carriera. Moltissime donne non Alfa hanno queste stesse caratteristiche.

Quello che è importante capire è che le “persone Alfa” esistono da sempre, e i loro tratti distintivi, il loro “marchio” di leader naturali nasce con loro, ma nelle società maschiliste di ogni tempo le Alfa femmine non hanno avuto la possibilità di esprimere il loro potenziale e spesso hanno fatto quella che si può definire come “brutta fine”.

Perché la donna Alfa è individualista, è anticonformista, è nata per fungere da guida, per radunare intorno a sé, per dirigere e comandare, oppure per rompere gli schemi, per innovare. Pertanto in un mondo machista è una donna pericolosa, da condannare. In passato, quando si affermava che “dietro i grandi uomini c’è sempre una grande donna”, talvolta era una donna Alfa, che comandava vicariamente attraverso un uomo “non Alfa”, un uomo nato per essere gregario.

Le donne dominanti non sono necessariamente “maschilizzate”, anzi spesso appaiono molto femminili, usano la loro bellezza e il sex appeal per imporre uno stile (pensiamo ad una fenomenale donna Alfa come Madonna), oppure non danno molta importanza all’aspetto fisico (un esempio in Italia è un’ Alfa di tutt’altro tipo: la leader della Ggil Susanna Camusso).

Molte donne Alfa neppure si notano, non hanno qualità fisiche particolari e talvolta neppure un look originale, non di rado adottano uno stile classico, si confondono tra la folla, ma la loro “aura” si manifesta in qualunque situazione in cui possano esprimere la loro vocazione al comando, ovvero a scuola, nel lavoro, nella vita familiare, nelle amicizie.

Le Alfa, da donne assertive e indipendenti quali sono, si curano della propria salute, sono “sanamente egoiste”, invecchiano meglio, mangiano solo i cibi più sani, sono consapevoli del loro valore. Come si diventa donna Alfa? Non si diventa, ci si nasce, è un tratto della personalità che ben si evidenzia fin dai primi anni di vita.

Un consiglio, se pensate di essere delle Alfa, non fate l’errore di innamorarvi di un uomo Alfa, sarebbero dolori, piatti rotti e discussioni infinite. Sceglietevi, piuttosto, un dolce e sensibile uomo Beta, che non si senta minacciato dalla vostra personalità carismatica, dal vostro successo professionale. Ne gioveranno anche i futuri figli che cresceranno in un nucleo familiare più equilibrato.

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Foto| via Pinterest

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ultimo aggiornamento: 28-01-2015