7 casi di femminicidi su 10 in Italia avvengono tra le mura domestiche: nella maggior parte di questi casi (nel 66,3 per cento) è proprio il marito, il compagno, il partner, l’amante o l’ex a commettere il delitto. E’ quanto emerge dalla nuova indagine condotta dall’Eures, l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali, che ha censito i casi di omicidi di donne in Italia dal 2000 al 2013.

1.122 vittime in Italia dal 2000 al 2013, per il 66,3 per cento di casi di femminicidi domestici nel nostro paese, sono state uccise da persone che dicevano di amarle: 714 le vittime di mariti o conviventi, 292 le vittime di amanti o partner, 116 vittime di ex mariti o ex compagni.

La maggior parte dei casi, il 40,9 per cento, scaturisce dal nulla, senza che famigliari e amici si siano mai accorti di liti o problemi in quelle famiglie, mentre il 39% nasce da situazioni già delicate, con continui litigi conosciuti anche dalle persone vicine alla coppia. Il 17,9 per cento degli omicidi, invece, scaturisce dalla volontà della donna di mettere la parole fine alla relazione.

Il principale movente è quello passionale, seguito da liti e dissapori. Il 48,5 per cento dei 718 omicidi di donne avvenuti in Italia dal 2000 al 2013 si è consumato in una regione del nord, contro il 27,8% del centro e il 27,8% del sud. Il 32,3% dei femminicidi è avvenuto con un’arma da fuoco, il 29,1 con un’arma da taglio, il 3,9% a suon di botte.

Nel 94,4 per cento dei casi gli uomini hanno ucciso le loro donne senza nascondere il corpo, mentre il 5,6% (come nel caso di Elena Ceste, per il quale da poco è stato arrestato il marito) si parla anche di occultamento del cadavere.

Foto | da Flickr di marcomonetti

Via | Ansa

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ultimo aggiornamento: 02-02-2015