Nel mondo arabo le mamme non hanno un nome, sono le donne che hanno messo al mondo un uomo (se hanno la fortuna di restare incinta di un maschietto). Già perché il più delle volte ci si rivolge alla donna con perifrasi simili a “genitrice del primo figlio”. Senza volto, senza diritti, senza nome. Povere queste donne disposte ad annullarsi per coloro che amano. UN Women, l’agenzia delle Nazioni Unite per la parità di genere e i diritti delle donne, ha deciso di lanciare una campagna virale in occasione della Festa della mamma.

Il titolo è “Give mom back her name” ed è stata girata con la collaborazione della compagnia pubblicitaria Impact BBDO Dubai. Ovviamente non saranno dei cartelloni e qualche video a ridare alle mamme il loro nome, ma è un ottimo modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e per riportare l’attenzione su questo sgradevole costume, che poi alla fine è sempre una forma di violenza.

Se in Italia per la Festa della mamma dobbiamo ancora attendere più di un mese, in Egitto invece e in alcuni Paesi del Medioriente si celebra il 21 marzo. La campagna ha anche l’hashtag #MyMothersNameIs e incoraggia gli uomini e le donne a sostituire la propria immagine del profilo con il nome della loro madre. Mohammed Naciri di Un Women ha così commentato:

Il nome di una donna non dovrebbe mai essere associata a vergogna o imbarazzo. Con questa campagna stiamo cercando di ridare il giusto riconoscimento alle donne, che sono persone incredibili non solo come madri del figlio maggiore.

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ultimo aggiornamento: 30-03-2015