Si chiama #NotGuilty ed è una campagna contro la violenza sulle donne: è un’iniziativa social di una giovane studentessa inglese, Ione Wells, che il 24 aprile scorso sul giornale degli universitari di Oxford aveva deciso di scrivere una lettera al suo aggressore, per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema delicato come la violenza sulle donne.

Sono sicura che ricorderai le bombe del 7 luglio. Sono sicura che ricorderai come i terroristi non vinsero in quanto i londinesi tornarono in metropolitana il giorno dopo. Tu hai compiuto il tuo attacco, ma ora io riprendo la mia metropolitana. Io non conosco niente di te, ma so questo: tu non hai attaccato soltanto me quella notte. Io sono una figlia, un’amica, una fidanzata, una studentessa, una cugina, una nipote, una vicina, sono una dipendente che serve il caffè. Tutte le persone che formano con me queste relazioni sono la mia comunità e aggredendo me hai aggredito ognuna di loro. La mia comunità non si sentirà insicura tornando a casa la notte. Noi prenderemo l’ultimo treno e cammineremo da sole perché non ci sottometteremo al pensiero che siamo in pericolo comportandoci così. Continueremo a stare unite, come un’armata, quando uno dei suoi membri è minacciato e questa è una battaglia che non vincerai.

La ragazza aveva deciso di sfogarsi così, inaugurando una campagna in cui sottolineava di “non essere colpevole“: il ragazzo era poi stato arrestato, incastrato da una telecamera in occasione di un’aggressione a un’altra donna.

E oggi, dopo Ione anche altre ragazze che hanno dovuto subire lo stesso si sono unite al coro, per gridare al mondo intero #NotGuilty.

Via | MarieClaire

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ultimo aggiornamento: 12-05-2015