Calciatrici italiane, giustamente, sul piede di guerra, contro una frase sessista detta da Felice Belloli, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, in occasione di una riunione del Dipartimento calcio femminile: le calciatrici donne sono state definite “quattro lesbiche” e la frase è stata riportata anche sul verbale.

Felice Belloli si difende, dicendo di non aver mai detto quelle parole, ma alcune persone presenti confermato la definizione data alle calciatrici donne. Carlo Tavecchio, presidente della Figc, parla di un fatto grave (anche se lui non è nuovo a frasi infelici, razziste e anche sessiste), proprio come ha fatto il presidente del Coni.

Le squadre di Serie A femminile non ci stanno e protestano, con una lettera in cui si dicono stanche e chiedono che vengano presi provvedimenti, in un paese dove il calcio femminile non gode dello stesso status di quello maschile.

Sulla questione è intervenuta anche Lorella Cuccarini, mamma di una delle calciatrici della squadra di calcio femminile di Roma:

[quote layout=”big” cite=”Lorella Cuccarini]Certe frasi si commentano da sole. La battuta inqualificabile fa male solo a chi li fa, a volte si perde un’occasione per stare zitti. Ma è il caso di fare un passo avanti.[/quote]

E poi aggiunge:

[quote layout=”big” cite=”Lorella Cuccarini]Conosco il mondo del calcio perché ho una figlia che gioca da anni nella Roma. È un mondo meraviglioso, fatto da ragazze che lavorano e si allenano senza percepire un euro di compenso. È un calcio che fa fatica ad emergere perché non c’è una volontà politica: l’Italia non sarà ai Mondiali in Canada, non c’è agli Europei, non c’è da nessuna parte. La Merkel in Germania ha promosso il calcio femminile, raggiungendo risultati positivi.[/quote]

Via | Ansa e Huffingtonpost

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ultimo aggiornamento: 18-05-2015