[blogo-gallery id=”318148″ layout=”photostory” title=”Per essere felici ci vuole un pizzico di cattiveria” slug=”per-essere-felici-ci-vuole-un-pizzico-di-cattiveria” id=”318148″ total_images=”4″ photo=”0,1,2,3″]

La parola cattiveria fa venire la pelle d’oca un po’ a tutti. È sicuramente un sentimento pericoloso che va gestito con intelligenza e moderazione. Se sostituissimo cattiveria con egoismo, ci sentiremmo tutti meglio. Non sono proprio la medesima cosa, ma potremmo interpretarli come due facce della stessa medaglia. Benissimo, essere egoisti può essere d’aiuto, soprattutto alla donne, sul lavoro e in amore.

Le ragazzi si devono ribellare, se desiderano avere successo, al modello di brava bambina. Chi è? Quella che prima la famiglia e poi le proprie ambizioni, prima il partner e poi se stessa, prima chiunque suoni al campanello… per essere una donna soddisfatta bisogna prima di tutto trovare soddisfazione in quello che si fa.

Rachel Simmons, saggista e insegnante, nel suo libro ha analizzato le conseguenze devastanti di questa modalità educativa e oggi dirige con successo il Girls’ Leadership Institute, nell’intento di aiutare le adolescenti a scoprire le loro risorse. Qual è quindi la chiave per essere felici? Bisogna imparare a dire NO perché fare sempre la cosa giusta può alla lunga essere devastante, soprattutto se ci allontana dalle proprie necessità.

L’egoismo sano è la capacità di saper pensare a se stessi senza mentire sui propri bisogni, fondamentale per conquistare autonomia e costruire la vita secondo ciò in cui si crede. Questa regola vale anche in amore, campo delicato in cui è importante prima di tutto coltivare la propria autostima e non vivere in base alla felicità dell’altro. E quindi un pizzico di cattiveria, se usato bene, ci sta.

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ultimo aggiornamento: 03-11-2015