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L’occupazione femminile è sempre un tema delicato, perché il gap in termine di ruoli, retribuzioni e anche impiego è sempre elevatissimo. Secondo l’ultimo rapporto Istat, sul secondo trimestre 2015, le donne stanno recuperando terreno. Il rialzo è dovuto esclusivamente alle over 54, su cui ha influito la riforma delle pensioni. Si torna così al top: il 50,9 percento, valore più alto dal 1993.

Se questa notizia da un lato ci rende orgogliose, dall’altro preoccupa. Come sappiamo il lavoro non è molto e finchè le donne non lasceranno il loro impiego per andare in pensione, non sarà favorita l’assunzione delle nuove leve. Prima di quest’anno il tasso di occupazione delle donne aveva raggiunto il 50,9% solo nel secondo trimestre 2008 e nel secondo trimestre 2012. Ciò significa che oggi si è tornati a un mercato in cui più di una donna su due ha un lavoro. L’Italia è però ancora lontani dai target europei per il 2020.

In questo quadro le donne più giovani hanno un tasso occupazionale in discesa con pesanti perdite nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni. Quanto agli uomini, per loro l’occupazione è al 70,5%, sempre tra i 20 e i 64 anni, in lieve recupero dopo la discesa seguita alla recessione (era 76% nel secondo trimestre 2007). Il tasso medio complessivo è del 60,6 percento e dovremmo arrivare al 75 percento entro il 2020, secondo quanto previsto dagli obiettivi della Strategia Europea. È quasi impossibile raggiungere questo risultato in 5 anni.

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ultimo aggiornamento: 23-11-2015