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L’alito cattivo è una condizione fisica piuttosto antipatica che si presenta in caso di igiene orale non adeguata, consumo di alcuni alimenti, consumo (abuso) di alcolici, assunzione di alcuni tipi di medicinali, malattia, problemi di digestione.

Per dare una rinfrescata all’alito ci si può affidare ai preparati chimici, quali colluttori e spray da banco, ma anche a prodotti naturali, certamente meglio tollerati da chi ha la bocca sensibile e tendente a bruciori.

La maggior parte dei rimedi organici si basa sull’utilizzo delle erbe officinali, piante i cui fiori, foglie e radici vengono da sempre usati nella medicina popolare per decotti e sospensioni con cui fare risciacqui e gargarismi.

L’erba più comune per rinfrescare il palato e renderlo a prova di bacio è certamente la menta piperita, che dona un immediato effetto fresh alla bocca anche solo masticando e poi sputando qualche fogliolina.

Un po’ meno nota è invece la ratania, un arbusto peruviano adoperato per le sue proprietà antibatteriche, astringenti e disinfettanti della mucosa orale e in particolare delle gengive. In commercio la si può trovare sotto forma di dentifricio e gocce da diluire in acqua per i risciacqui. Il sapore è un po’ amaro ma fa il suo dovere.

Ottimi poi sono gli oli essenziali a base di tre piante officinali: la mirra, il tea tree e la salvia. Poche gocce (4-5 in mezzo bicchiere d’acqua) bastano a fare sciacqui profondi che attenuano l’alitosi.

In particolare mirra e tea tree hanno potenti effetti antimicotici e antibatterici, perciò se l’alito cattivo è causato da infezioni batteriche o fungine, l’uso di questi due oli essenziali (la mirra, se il medico dà il benestare, anche applicata pura sul focolaio dell’infezione) può aiutare a risolvere il problema.

Gallery | da Flickr di João de Deus Medeiros; Edsel L; John Tann; Alice Henneman; artvintage1800s.etsy.com

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ultimo aggiornamento: 17-02-2016