La vendetta è donna. Fa un po’ parte della nostra natura dover mettere sempre il punto alla fine della frase. Le cose in sospeso non ci piacciono, così come è davvero difficile lasciar correre uno sgarro che ci ha molto ferite. È per questo motivo che il personaggio di Tilly Dunnage, protagonista di The Dressmaker – il diavolo è tornato, al cinema dal 28 aprile, diventerà un’icona femminile, un mix di ironia e cattiveria.

Tilly, interpretata dalla bella e brava Kate Winslet, non è una semplice sarta, ma una stilista di talento. Dopo essersi formata negli atelier parigini, torna in Australia per stare accanto alla mamma malata. Qui si innamora di Teddy, un uomo onesto e buono che ha il volto di Liam Hemsworth, e armata di ago e filo trasforma le donne di Dungatar, l’angusta città natale, infliggendo una sottile vendetta ai suoi detrattori.

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La sarta sfrutta la vanità delle altre donne, le mette a nudo e le riveste, compiendo affascinanti metamorfosi e soprattutto tessendo il tessuto sociale. Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo The Dressmaker, pubblicato nel 2000 e prima opera di Rosalie Ham. Com’è nato il personaggio di Tilly? Risponde così la scrittrice:

È in parte ispirato a mia madre. Faceva la sarta a Jerilderie. Era divorziata, e questo all’epoca aveva sollevato un piccolo polverone. Da figlia, notavo la differenza tra lei e le altre donne. Volevano tutte i vestiti che cuciva lei. Tilly torna a Dungatar con un netto senso di inferiorità, ma con una bellezza e un’abilità sartoriale che la rendono superiore a qualsiasi altra donna: ecco, era questo che volevo esprimere.

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ultimo aggiornamento: 22-04-2016