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Yusra Mardini è una ragazza siriana di 17 anni: come molti suoi connazionali è fuggita dalla sua terra e proprio grazie a lei 20 profughi hanno potuto toccare la terraferma, dopo che lei ha nuotato per tre quarti d’ora nel mar Egeo per sospingere il gommone in avaria fino a Lesbo, sulla costa greca. La storia risale a un anno fa, ma oggi parliamo di lei perché dopo aver salvato la vita ai connazionali che viaggiavano con lei, adesso Yusra sogna di poter andare alle Olimpiadi di Rio 2016.

Quando il motore ha smesso di funzionare, Yusra e la sorella maggiore Sarah si sono tuffate in mare e insieme ad altri due compagni di viaggio hanno cominciato a sospingere la barca, sperando che il motore ritornasse a funzionare. Le due sorelle hanno permesso a tutti di arrivare sani e salvi sulle cose dell’isola greca di Lesbo. Yusra all’Acnur, l’agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha raccontato:

[quote layout=”big”]Sarebbe stato vergognoso se le persone sulla nostra barca fossero annegate. C’erano persone che non sapevano nuotare sul gommone. Io non avevo intenzione di lamentarmi che avrei potuto annegare. Se dovevo morire almeno volevo farlo essendo fiera di me e di mia sorella.[/quote]

Da Lesbo è cominciato un lungo viaggio, che le ha portate in Germania, dove sono state accolte come rifugiate. Qui il sogno di Yusra di tentare di qualificarsi per le Olimpiadi di Rio de Janeiro continua, grazie a una Ong tedesca e all’allenatore di nuoto Sven Spannekrebs che ha permesso a lei e alla sorella di ottenere lo status di rifugiate. In questi giorni la giovane nuotatrice siriana ha fatto registrare il suo nuovo record nei 400 misti, 5:21,30.

Se riuscirà a raggiungere i tempi per qualificarsi, sarà tra i finalisti della squadra di profughi che prenderà parte ai prossimi giochi olimpici: la rosa verrà annunciata a giugno 2016. In bocca al lupo Yusra!

Via | Avvenire

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ultimo aggiornamento: 24-05-2016