Meryl Streep ai Golden Globe 2017 spiazza tutti durante il suo discorso di ringraziamento dopo aver ricevuto il premio alla carriera dedicato al regista Cecil B. DeMille. Come altri personaggi, anche lei ha parlato di politica, ma nessuno lo ha fatto come lei, con un discorso toccante che ha voluto anche parlare di una sua amica recentemente scomparsa, Carrie Fisher.

Ecco, allora, il testo integrale dal sito Cosmopolitan:

“Grazie mille. Grazie mille. Grazie. Prego, accomodatevi. Grazie. Vi amo tutti. Dovrete perdonarmi. Ho perso la voce in urla e lamenti durante questo fine settimana. E qualche volta ho perso la testa dall’inizio di quest’anno. Quindi devo leggere.

Grazie alla Stampa Internazionale di Hollywood. Giusto per riprendere quello che ha detto Hugh Laurie. Voi e tutti noi in questa sala, in realtà apparteniamo a quel segmento di persone vilipese nella società americana n questo momento. Pensateci, Hollywood, gli stranieri e la stampa. Ma chi siamo noi? E, si sa, in ogni caso cos’è Hollywood? È solo un gruppo di persone proveniente da posti diversi.

Io sono nata e cresciuta nelle scuole pubbliche del New Jersey. Viola [Davis] nasce nella casetta di un mezzadro nel Sud Carolina, ed è cresciuta a Central Falls, Long Island. Sarah Paulson è stata cresciuta da una madre single a Brooklyn. Sarah Jessica Parker è cresciuta in una famiglia con sette o otto bambini dell’Ohio. Amy Adams è nata in Italia. Natalie Portman è nata a Gerusalemme. Dove sono i loro certificati di nascita? E la bella Ruth Negga è nata in Etiopia e cresciuta in Irlanda, credo. E lei è qui perché ha ricevuto una nomination per il ruolo di una ragazza di una cittadina della Virginia. Ryan Gosling, come tutte le belle persone, è canadese. E Dev Patel è nato in Kenya, cresciuto a Londra, è qui per aver interpretato un indiano cresciuto in Tasmania.

Hollywood sta lentamente andando avanti grazie a persone di altri luoghi e stranieri. Se gli diamo un calcio sono tutti fuori, e non noi avremmo più niente da guardare, ma un calcio mixato alle arti marziali non è arte. Mi hanno dato tre secondi per dire questo. Il lavoro di un attore è quello di entrare nella vita delle persone che sono diverse da noi e farvi capire come ci si sente. E ci sono moltissimi spettacoli potenti quest’anno che hanno fatto esattamente questo, sono mozzafiato, un lavoro davvero appassionato.

Ma quest’anno c’è stato uno spettacolo che mi ha stordito. Ha affondato i suoi ganci nel mio cuore. Non perché era buono. Non c’era niente di buono. Ma è stato efficace e ha fatto il suo lavoro. Ha raggiunto il suo intento, far ridere il pubblico e mostrare i denti. È stato quando una persona ha chiesto di sedersi sulla poltrona più importante del nostro paese imitando un giornalista disabile, qualcuno che ha un alto rango, privilegi, potere, e la capacità di reagire. Mi si è spezzato il cuore quando l’ho visto. Io ancora non riesco a togliermelo dalla testa perché non era in un film. Era la vita reale.

E questo istinto ad umiliare, quando è compiuto da qualcuno in pubblico, da parte di qualcuno potente, entra nella vita di tutti, perché dà una sorta di legittimazione per le altre persone a fare la stessa cosa. Mancanza di rispetto richiama mancanza di rispetto. La violenza incita alla violenza. E quando un uomo potente usa la sua posizione per prevaricare sugli altri, tutti noi perdiamo.

Questo mi porta alla stampa. Abbiamo bisogno della stampa di valore per mantenere il potere di chiedere spiegazioni, di chiamarli sul tappeto per ogni offesa. Questo è il motivo per cui i nostri fondatori onorano la stampa e le sue libertà sancita dalla nostra Costituzione. Quindi chiedo solo ai benestanti della Stampa Internazionale di Hollywood e tutti noi nella nostra comunità di unirsi a me nel sostenere il Comitato per la protezione dei giornalisti, CPJ. Perché stiamo andando verso tempi in cui avremo bisogno di loro per andare avanti. E sarà necessario per salvaguardare la verità.

Un’altra cosa. Una volta, quando giravo sul set lamentandomi di qualcosa, stavamo lavorando oltre l’orario di cena, o per le lunghe ore o qualsiasi altra cosa, Tommy Lee Jones mi ha detto, non è un vero privilegio, Meryl, solo perché sei un attore. Invece lo è. E dobbiamo ricordare reciprocamente il privilegio e la responsabilità dell’atto di empatia. Dovremmo essere tutti molto orgogliosi del lavoro che Hollywood onora qui stasera.

Come la mia amica, la Principessa Leia, mi ha detto una volta, prendi il tuo cuore spezzato e rendilo arte. Grazie.”

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ultimo aggiornamento: 09-01-2017