La violenza sessuale è una delle tante e orribili facce della violenza sulle donne. I media ci inondano di informazioni poco rassicuranti e per parlare dell’argomento, purtroppo, gli spunti proprio non mancano.

Fortunatamente, oltre al bollettino di guerra che ci danno i telegiornali, la rete ci fa affrontare il problema anche in maniera differente. Dove lo Stato non arriva, arriva invece l’iniziativa popolare, che spesso in barba al politicamente corretto, caccia fuori il discorso in maniera magari poco elegante ma certamente efficace.

Un po’ come è accaduto a Città del Messico pochi giorni fa, quando su un treno della metro è spuntata un’installazione decisamente provocatoria. Su un sedile è stato infatti applicato un moke up un po’ particolare, che metteva l’articolo maschile in bella mostra.

La prima reazione dei passeggeri, una volta accortisi del sedile osé, è stata negativa o divertita. Poi qualcuno è andato anche oltre l’aspetto squisitamente volgare e ha notato che sul pavimento, attaccato difronte alla seduta, c’era un biglietto che spiegava il perché dell’installazione. Sopra si leggeva:

[quote layout=”big”]È scomodo viaggiare seduti qui, ma non è nulla in confronto alla violenza sessuale che le donne subiscono nella loro vita tutti i giorni[/quote]

Il problema delle molestie sessuali a Città del Messico è di proporzioni allarmanti. Si stima che 9 donne su 10 ne siano state vittime almeno una volta nel corso della loro vita. Se quindi un’installazione sboccacciata aiuta a rendere nota una questione così spinosa, ben venga. In fondo lo diceva anche Romain Gary che la provocazione è una forma legittima di difesa.

Se provocare serve a mettere a nudo un problema, in questo caso mai terminologia fu più azzeccata, w la provocazione.

Via | ELLE

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ultimo aggiornamento: 29-03-2017