L’Islanda è un paese meraviglioso, una meta molto ambita per le vacanze, ma è anche un posto molto bello in cui vivere, soprattutto se si è donne. Sono passati sei mesi da quando l’Islanda ha vietato alle aziende di pagare le donne meno rispetto agli uomini per le medesime mansioni, un passo in avanti verso la parità di genere che va a consolidare l’impegno del governo verso l’uguaglianza e le pari opportunità. Da 9 anni l’Islanda è in cima alla classifica del World Economic Forum che investiga sulla parità di genere.

L’Islanda fa un ulteriore passo in avanti e obbliga le aziende con 25 o più dipendenti a dimostrare a un ispettore esterno di non discriminare i lavoratori in base a sesso, orientamento sessuale ed etnia. Per gli evasori la multa è molto salata, circa 400,00 euro al giorno. Le differenze di stipendio andranno giustificate in base alla reale mansione svolta e non alle presunte conoscenze, quindi se una segretaria parla 3 lingue ma a lavoro ne utilizza al massimo due, percepirà lo stesso stipendio di chi ne conosce solo due.

Le aziende stanno sistemando i contratti in modo da specificare le mansioni svolte, sottolineando le differenze tra un lavoratore e l’altro e, molto probabilmente, si staranno anche affrettando ad aumentare o a diminuire qualche salario. Ad oggi gli uomini in Islanda guadagnano circa il 10-12% in più delle donne di pari ruolo, con la nuova legge queste disparità dovrebbero sparire del tutto.

Leggi di questo tipo sono state varate anche in altri paesi, quello che in Islanda fa la differenza è che lo Stato si assicura che venga rispettata, un dettaglio non da poco e che farà la differenza per moltissime lavoratrici.

Chissà se mai vedremo queste cose anche in Italia…

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ultimo aggiornamento: 12-07-2018