Quando una coppia alla conclusione che il divorzio è l’unica strada percorribile è sempre una sconfitta, lo è per la coppia, per la famiglia, per i figli e per se stessi. Scegliere di divorziare implica tutta una serie di regole, limitazioni e compromessi che ci si porterà dietro per tutta la propria vita, nessuno fa questa scelta a cuor leggero, anche se poi si finisce per guardarsi con i coltelli tra i denti. Il Governo ha presentato un Disegno di Legge di riforma dell’affidamento che verrà discussa a settembre e che potrebbe portare diversi cambiamenti rispetto alla norma attuale.

Il primo cambiamento riguarda il modo in cui si accede al divorzio, è stato previsto un step intermedio in cui chi vuole separarsi deve obbligatoriamente rivolgersi a un “mediatore familiare”, una figura che cerca appunto di mediare e aiutare la coppia. Il mediatore è a pagamento ed è a carico di chi si separa ed ogni seduta costa tra i 50 e i 100 euro.

Nella proposta viene abolito anche l’assegno di mantenimento per il genitore meno capace economicamente, ma non si tiene conto di chi un lavoro non ce l’ha, ci ha rinunciato per crescere i figli o lo ha perso per qualsiasi motivo. Quindi non è previsto un assegno di mantenimento, le spese per i figli verranno gestite come da conviventi, ovvero contribuendo in maniera diretta e se i genitori non riescono ad andare d’accordo spetterà al giudice fissare delle regole. In realtà più che come conviventi, sarebbe più corretto dire coinquilini, un termine che però non ha niente a che vedere con le famiglie, anche se sono divorziate.

Una delle proposte più assurde è che chi non ha la possibilità di ospitare il figlio in spazi adeguati non ha il diritto di tenerlo con sé, e quindi di vederlo. Cambia anche la gestione della casa. Se una coppia divorzia e il giudice assegna la casa a uno dei due, chi ci vive deve pagare un’indennità di occupazione, solo che poi i soldi versati saranno soggetti a tassazione.

Il senatore della Lega, Simone Pillon, colui che ha presentato il disegno di legge a “Il Messaggero” ha spiegato: [quote layout=”big” cite=”Simone Pillon]“E’ prevista la sostanziale soppressione dell’assegno di mantenimento. Non ci sarà più l’obbligo di versare soldi all’altro genitore, perché il mantenimento dei figli sarà un onere di entrambi che provvederanno in maniera diretta, come accade nelle coppie conviventi, salvo diverso accordo. Salvo diverso accordo tra le parti e salvo comprovato e motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica dei figli deve essere garantita alla prole la permanenza di non meno di 12 giorni al mese, compresi i pernottamenti, presso il padre e presso la madre, e ci saranno adeguati meccanismi di recupero durante i periodi di vacanza. Il minore ha il diritto di trascorrere con ciascuno dei genitori tempi paritetici ed equipollenti, salvo i casi di impossibilità materiale“.[/quote]

Già divorziare è costoso, con questa riforma potrebbe diventarlo ancora di più, ci sono tante spese extra e molta confusione. Voi che ne pensate?

via | repubblica

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ultimo aggiornamento: 23-08-2018